Console e ambasciatore
Afghanistan, Claudi e Pontecorvo gli italiani eroi che salvavano i bambini a Kabul. Sono gli ultimi a tornare: la foto sconvolgente
Sono stati gli ultimi a tornare a casa. Sono i nostri eroi italiani a Kabul, il console Tommaso Claudi e l'ambasciatore Stefano Pontecorvo. L'ultimo volo della nostra Aeronautica è partito da Kabul. A bordo ci sono anche i militari e i carabinieri del Tuscania. Arriverà questa mattina 28 agosto. In serata ieri a Fiumicino altri due arrivi. In tutto sono state "evacuate 5.011 persone di cui 4.890 cittadini afghani grazie ad 'Aquila Omnia', tra di loro 1.301 donne e 1.453 bambini. Le Forze Armate italiane hanno svolto un eccezionale lavoro garantendo il ponte aereo che ha portato in Italia un numero di persone ben oltre superiore a quello previsto inizialmente", sottolinea il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Del resto, chi può dimenticare le foto di Claudi e Pontecorvo all'aeroporto?
Con il decollo da Kabul dell'ultimo C-130J, ha lasciato l'Afghanistan anche la Joint Evacuation Task Force che dal 13 agosto ha gestito sul campo le operazioni di evacuazione. Si conclude così ufficialmente l'impegno ventennale delle Forze Armate italiane nel Paese asiatico. "Abbiamo fatto il massimo", assicura il generale Luciano Portolano, comandante del Covi, il Comando operativo di vertice interforze. "Il mio pensiero va ai 54 caduti, alle loro famiglie, ai 723 feriti e alle vittime degli atti terroristici".
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"Lascio Kabul col cuore pesante", scrive Pontecorvo sul suo profilo Twitter. "La mia gratitudine a tutti gli alleati e partner della Nato per il massiccio sforzo di evacuazione dall'Afghanistan, nonostante tutte le sfide. La Nato ha svolto un ruolo chiave nel far uscire migliaia di persone e si è impegnata a portare altri in salvo. Grazie all'Italia per averci portato via".
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Dunque "tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa" sono rientrati, conferma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dopo aver ringraziato il ministero della Difesa e la nostra intelligence per aver "lavorato senza sosta", assicurando che ogni "singolo sforzo ha permesso di salvare vite umane. Siamo orgogliosi di voi. Grazie di tutto, adesso vi aspettiamo in Italia".