Tempi oscuri

Afghanistan, i talebani: "Donne chiuse in casa finché non potremo garantire la loro sicurezza"

"La maggior parte delle nostre giornaliste ha preferito rinunciare dopo l'arrivo dei talebani". Saad Mohseni è l'editore di Tolo Tv, l'emittente che simboleggiava la rinascita dell'Afghanistan. L'editore, oggi, ammette la sconfitta. "Vanno via loro, prima di correre rischi". I talebani tornano a blindare il Paese: "a casa restano le donne ma anche tutti coloro che ancora non sono riusciti a lasciare il Paese dopo il ritorno al potere degli studenti coranici", scrive il Giornale. Il portavoce del gruppo militante, Zabihullah Mujahid, ha spiegato il caso delle donne a casa, "e per la loro sicurezza, i nostri combattenti non sono addestrati ad affrontare e parlare con loro. Una volta stabilite le nostre procedure, potranno tornare al lavoro".

 

 

 

 C'è chi lancia moniti, come Michelle Bachelet responsabile Onu per i Diritti Umani, "il trattamento delle donne segnerà una linea rossa fondamentale nelle relazioni tra le Nazioni Unite e le nuove autorità afghane".Bachelet ha esortato i talebani a onorare i loro impegni per il rispetto dei diritti delle donne e delle minoranze etniche e religiose. "L'onere di tradurre questi impegni in realtà è ora interamente in mano ai talebani", ha detto Bachelet, "esorto con forza i talebani ad adottare norme di governance reattiva e a tutela dei diritti umani e a lavorare per ripristinare la coesione sociale e la riconciliazione, anche in relazione al rispetto dei diritti di tutti coloro che hanno sofferto durante i decenni di guerra", ha spiegato.

 

 

 

"Una fondamentale linea rossa sarà il trattamento delle donne e delle bambine", ha aggiunto Bachelet, chiedendo "rispetto per i loro diritti alla libertà, alla libertà di movimento, all'educazione, all'espressione di sè e al lavoro». «In particolare, assicurare l'accesso a un'educazione secondaria di qualità per le bambine sarà un indicatore essenziale dell'impegno per i diritti umani», ha concluso Bachelet. Ma gli analisti più attenti alle storie dell'Afghanistan non credono ad un cambiamento dei talebani.

 

 

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