La testimonianza
Afghanistan, Crosetto e il filo diretto con l'ambasciatore Pontecorvo dall'aeroporto: "Così muore l'ultimo avamposto libero"
Intervenuto ad Agorà su Rai3, Guido Crosetto ha raccontato la complessa situazione dell’aeroporto internazionale di Kabul, sui cui resta grazie al contatto praticamente quotidiano con l’ambasciatore Stefano Pontecorvo. “Adesso la situazione si è un po’ normalizzata - è la testimonianza di Crosetto - soprattutto all’interno dell’aeroporto c’è più organizzazione, stanno riuscendo a far partire molti più voli”.
Decisamente più complicata e caotica è invece la situazione all’esterno: “Il caos è totale, la pressione è fortissima. Questo perché l’aeroporto è considerato l’ultimo avamposto libero in Afghanistan. C’è questa ressa di persone che si sente in pericolo perché effettivamente lo è, vuole partire a tutti i costi e andarsene dal Paese. Si sta organizzando la via d’uscita, il problema - ha sottolineato Crosetto - è che gli Stati Uniti hanno comunque deciso di andarsene a fine agosto. Se cessa la sicurezza Usa, muore l’aeroporto internazionale di Kabul”.
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Già nelle ore successive alla presa di potere da parte dei talebani, Crosetto aveva reso omaggio all’ambasciatore Pontecorvo, fotografato mentre è in prima linea a gestire il caso e il traffico all’aeroporto: “Mentre tutti scappavano - è stato il tweet del fondatore di Fratelli d’Italia - un italiano è rimasto a coordinare l’aeroporto di Kabul, ultimo avamposto diplomatico in Afghanistan per quasi tutto il mondo”.
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