Le colpe del presidente

Afghanistan, fuga di notizie dalla Casa Bianca: "Macchia indelebile", com'è ridotto Joe Biden

Joe Biden parlerà agli Stati Uniti della situazione in Afghanistan una volta rientrato alla Casa Bianca, ovvero intorno alle 21.45 (ora italiana). Ventiquattro ore prima della presa della capitale Kabul da parte dei talebani, il presidente aveva ribadito con una dichiarazione scritta che non intende impegnarsi ulteriormente in questa guerra e di non volerla lasciare a un quinto presidente.

 

 

In queste ore, però, si sprecano le critiche nei confronti di Biden: il punto non è il ritiro in sé, che era già stato programmato da Donald Trump, ma il fallimento dell’intelligence nel prevedere un così rapido deterioramento della situazione e soprattutto quell’uscita infelice dell’8 luglio scorso. “Non c’è alcuna possibilità che si possa vedere la gente prelevata con gli elicotteri dal tetto dell’ambasciata Usa in Afghanistan”, aveva dichiarato Biden. E invece è esattamente quello che è accaduto mentre i talebani si impossessavano pure di Kabul.

 

 

Ryan Crocker, che è stato ambasciatore ai tempi della presidenza di Obama, ha definito gli eventi delle ultime ore “una macchia indelebile per la presidenza Biden”. “Il presidente non era pronto a iniziare un terzo decennio di guerra e mettere le truppe Usa in pericolo - è la giustificazione arrivata da Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale - combattendo e morendo per tentare di tenere insieme l’Afghanistan quando le sue stesse forze armate non combattono per tenerlo insieme”.

 

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