Ci boicottano?

Euro 2020, inglesi pieni di rancore: "Crollo del 25 per cento", ecco come cercano di rovinarci

Che gli inglesi non abbiano digerito il trionfo azzurro agli Euro 2020 è ormai chiaro a tutti. La novità è che adesso gli sconfitti avrebbero deciso di fare un dispetto al nostro Paese "boicottando" il made in Italy. Sulla base di dati Istat, come riporta il Giorno, gli acquisti di pasta dei cittadini britannici sono crollati del 25% nel 2021. Un crollo dovuto non solo all'effetto Wembley ma anche alla Brexit e alle relative le difficoltà burocratiche e amministrative, in particolare le procedure doganali e l’aumento dei costi di trasporto. 

 

 

 

In crisi nel Regno Unito ci sono anche altre eccellenze italiane, come il vino, i derivati del pomodoro, i formaggi (Grana Padano e Parmigiano Reggiano in particolare), i salumi e l'olio d’oliva. Una crisi che mette a rischio i 3,4 miliardi di esportazione annua oltremanica. L'effetto Europeo, comunque, non si limita al settore agroalimentare. Basti pensare che nei due giorni successivi alla finale persa dall’Inghilterra, c’è stato un boom di disdette ricevute dagli alberghi di Roma: intorno al 40% del totale dei turisti inglesi.

 

 

 

A pesare sulle disdette, però, non sarebbe solo il rancore per la partita persa ma anche l'obbligo di quarantena di cinque giorni imposto dal ministro Roberto Speranza per provare ad arginare la variante Delta, molto diffusa nel Regno Unito. Un atteggiamento, quello degli avversari dell'Italia, che conferma una scarsa sportività, dimostrata anche dai fischi all'inno di Mameli e dalle medaglie tolte subito dal collo.