Strage di Lockerbie, scompare

Maria Acqua Simi

Secondo quanto rivelato dal Times ,Abdelbaset al-Megrahi, unico condannato per l'attentato di Lockerbie, in Scozia nel 1988 (attentato che provocò la morte di 270 persone), sarebbe scomparso. Il quotidiano inglese rivela che non è stato più rintracciabile, nè a casa nè al "Tripoli Medical Center", dove aveva fatto la sua ultima apparizione pubblica lo scorso 9 settembre. L'uomo era stato giudicato colpevole e condannato all'ergastolo per l'esplosione del volo Pan Am sul villaggio scozzese di Lockerbie che provocò la morte di 270 persone nel 1988. L'uomo era poi stato rilasciato dalla Scozia e rientrato in Libia lo scorso agosto tra le polemiche. La strage- Il 21 dicembre 1988, si schiantano al suolo i resti del volo PA 103 della Pan Am esploso in aria a causa di un attentato terroristico. Oltre a tutti gli occupanti dell'aereo (259 persone) nell'attentato muoiono anche 11 abitanti di Lockerbie. Le indagini sull'incidente evidenziano che si tratta di un attentato e che era stato utilizzato dell'esplosivo. Due uomini, accusati di appartenere ai servizi segreti libici, vengono individuati come responsabili di aver piazzato la bomba. Abdelbaset ali Mohamed al-Megrahi viene condannato all'ergastolo nel gennaio 2001 dopo un processo di 84 giorni presso una corte scozzese, che eccezionalmente si riuniva presso Camp Zeist nei Paesi Bassi. Ha scontato la pena fino al 20 agosto 2009 nella prigione di Greenock vicino Glasgow. Il presunto complice di al-Megrahi, Al Amin Khalifa Fhimah è stato scagionato. Il ricorso contro il verdetto presentato da al-Megrahi nel 2002 è stato respinto[2]. Nel 2005 un ufficiale della polizia in pensione si è fatto avanti sostenendo le affermazioni, già fatte in precedenza (2003) da un ex-agente della CIA, secondo le quali le prove contro al-Megrahi sarebbero false e costuite ad arte.[3] Al-Megrahi è stato detenuto in un carcere scozzese fino al 20 agosto 2009, data nella quale è stato scarcerato per ragioni umanitarie (in quanto malato terminale di cancro alla prostata). Il giorno seguente il governo libico ha permesso il suo rientro in patria (con l'aereo personale del colonello Gheddafi) accolto come "un eroe nazionale".