La fine del nazismo
Adolf Hitler aveva in mano la bomba atomica: "Ecco perché non è riuscito a usarla", così si è salvato il mondo
"Voglio che voi andiate in Germania per vedere se esistono davvero le armi segrete dei tedeschi. Vi firmo due lettere, una per Goebbels, ministro per gli Armamenti, e una per Hitler, con le quali vi presento e garantisco per la vostra persona. Partite subito". Nell'ottobre del 1944 Benito Mussolini chiamò il giornalista Luigi Romersa per affidargli questo compito. Goebbels ricevette l'italiano. Prese la lettera di Mussolini e chiamò il quartier generale del Führer. Hitler in persona gli diede l'autorizzazione di visitare la base di Peenemunden, dove conobbe Wernher von Braun, l'uomo dei missili, delleV2.A Peenemunden. Romersa vide anche l'arma più segreta, ancora senza nome,era la bomba che lo storico tedesco Rainer Karlsch chiamò "l'atomica di Hitler". La mattina del 12 ottobre 1944, sull'isola di Rügen, nel Mar Baltico, Romersa assistette anche a una esplosione eccezionale, Vide una luce abbagliante, poi un intero bosco scomparire, dall'interno di un bunker di cemento armato insieme a un gruppo di alti ufficiali tedeschi, scrive Italia Oggi.
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"Uscimmo molte ore dopo l'esplosione, racconta, indossando degli scafandri di amianto per proteggerci. Era qualcosa di completamente nuovo. Nessuno ancora disponeva di armi del genere. Cosa penso di quell'esplosione? All'epoca non si poteva confrontare con nulla, fino alle due bombe atomiche lanciate a Hiroshima e Nagasaki. Chiesi a Von Braun, genio della missilistica, se una bomba di quel tipo si poteva lanciare con un missile V2. Certo, rispose, é quello su cui stiamo lavorando. E' questione di mesi, dobbiamo riuscirci prima di aprile 1945, abbiamo i Russi alle porte. Corriamo di pari passo con il gruppo di ricerca guidato dal fisico Kurt Diebner, capo del progetto di energia nucleare al centro sperimentale di Gottow, Berlino, coperto dal segreto di Stato". Questo il racconto, anni dopo, di Romersa su un episodio che avrebbe potuto cambiare la storia del mondo per come la conosciamo.
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La prima vera atomica con il fungo, fu testata nel marzo del 45 in Turingia, a Ohrdruf, dove lo storico Karlsch ha raccolto campioni di terreno con forti tracce di plutonio e uranio. "Quando tornai in Italia feci una lunga relazione a Mussolini, gli spiegai quello che avevo visto, le armi in azione e la loro efficacia. Il Duce prese appunti, gli stessi che usò nel suo ultimo discorso, il 16 dicembre 1944, al Teatro lirico di Milano. Quando annunciò un imminente attacco tedesco: un attacco con bombe e missili di potenza straordinaria capace di distruggere città intere in un istante", ricordava Romersa.
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