Legittimo sospetto

Federico Rampini, inquietante teoria sul Covid: "Stop ai viaggi per un altro anno? Ecco cosa nasconde la Cina"

"L'estensione per un altro anno delle restrizioni sui viaggi in Cina nasconde dei problemi. La campagna di vaccinazione cinese è in ritardo, tuttora ha immunizzato solo il 16% della popolazione, e ci sono dubbi sul livello di immunità garantita dai vaccini made in China contro il Covid". A parlare è Federico Rampini, corrispondente dagli Usa per la Repubblica che in un tweet lancia l'allarme sul complicato rapporto tra Cina e Stati Uniti, in relazione anche alla gestione cinese dell'emergenza sanitaria. 

 

 

Secondo quanto riportato dall'Ansa, nella giornata di ieri, mercoledì 23 giugno, in Cina continentale sono stati segnalati 24 nuovi casi importati di Covid-19 e nessuno locale. Lo ha resto noto oggi la Commissione Sanitaria Nazionale nel consueto bollettino quotidiano. 12 casi sono stati invece registrati nel Sichuan, 6 a Shanghai, 3 nel Guangdong, due nello Jiangsu e uno nel Fujian. Secondo la Commissione non vi sono stati ulteriori casi sospetti o decessi correlati alla malattia.

 

 

Sempre ieri, il totale dei casi importati nella Cina continentale ammontava a 6.461, tra i quali 6.073 dimessi dagli istituti in cui erano in cura dopo essersi ripresi. Al momento, 388 pazienti sono ancora ricoverati. Tra i casi importati non sono stati segnalati decessi. Ad oggi, i decessi registrati in Cina per il Covid-19 sono stati 4.636, i casi in totale 91.669 e le guarigioni 86.541. C'è tuttavia diffidenza a livello internazionale sui dati riportati dalla Cina, anche in seguito alla poca trasparenza delle istituzioni del paese orientale nei confronti della ricostruzione dell'origine del virus. L'inchiesta dell'amministrazione Biden ha fatto tornare in voga la teoria secondo la quale il virus sarebbe fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan. I rapporti tra Cina e Usa sono ora tesissimi e, anche per questo, si spiega l'estensione alle restrizioni di viaggio da e verso gli Usa.