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Coronavirus, l'Oms accusa: "La pandemia poteva essere evitata, troppi ritardi". Gli esperti indipendenti anche contro Speranza
Per l'Organizzazione mondiale della sanità non ci sono dubbi: la pandemia di coronavirus poteva essere evitata. Lo sostiene il rapporto pubblicato e redatto da un gruppo di esperti indipendenti istituito dal direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. Secondo gli studiosi molto è da imputare a un vero e proprio "cocktail tossico" di negazione, scelte sbagliate e mancanza di coordinamento. Non solo perché nel mirino ci sono i "troppi ritardi nell'affrontare la pandemia". I Paesi colpiti avrebbero infatti perso tempo inutile creando conseguenze devastanti. Per non parlare poi della mancanza di una leadership globale che coordinasse il governo mondiale della pandemia, che avrebbe potuto mettere in campo leggi sanitarie internazionali restrittive.
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Accuse anche a là dove il Covid-19 è partito: la Cina. "Ci sono stati ritardi evidenti in Cina, ma ci sono stati ritardi ovunque", premette il primo ministro neozelandese Helen Clark, co-presidente del gruppo di esperti indipendenti istituito per esaminare le misure adottate dall'agenzia e dagli Stati contro il Covid. Il primo focolaio di polmonite sconosciuta è datato metà dicembre 2019, mentre la dichiarazione dell'emergenza il 30 gennaio. Un dossier che giunge nel momento in cui l'Europa, per far fronte alla mancanza di rispetto delle tempistiche, ha deciso di non rinnovare più il contratto con AstraZeneca. "Non abbiamo rinnovato l'ordine dopo giugno - aveva sottolineato il commissario al Commercio interno europeo Thierry Breton -. Vedremo cosa succederà".
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Critiche, dunque, nei confronti del vaccino AstraZeneca, che aveva invece definito "un vaccino molto interessante e molto buono", soprattutto "per le condizioni logistiche e le temperature" cui può essere conservato. Ora, aveva concluso tuttavia, "abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione". Eppure la decisione non sarà esente da conseguenze. L'Italia - ammettevano gli esperti - è ancora indietro. L'immunità di gregge, complici i ritardi delle case farmaceutiche, sembra ancora lontana.