Campagna a rilento
Johnson& Johnson, Stati Uniti e Australia lo sospendono dopo "casi di coaguli nel sangue": "Non lo raccomandiamo"
Altro colpo bassissimo all'Italia. In preda alla mancanza dei vaccini contro il Covid, il Paese attendeva come una manna dal cielo l'antidoto di Johnson& Johnson. Peccato però che prima ancora di illuderci, c'è già una sfilza di paesi che sospende il suo uso. Primi tra tutti gli Stati Uniti. Le autorità federali sanitarie americane hanno chiesto l’immediato stop dell’uso del vaccino di Johnson& Johnson contro il Covid dopo che si sono registrati 6 casi di coaguli nel sangue a due settimane dal vaccino. Si tratta in tutti i casi di donne tra i 18 ed i 48 anni. Una di queste è morta mentre un’altra è ricoverata in gravi condizioni in Nebraska.
Non è da meno l'Australia che ha deciso addirittura di non acquistare il vaccino del colosso statunitense. Il governo era in trattative con la società che aveva chiesto all’autorità di regolamentazione australiana, la Therapeutical Goods Administration, la registrazione provvisoria. Ma il ministro della Salute Greg Hunt ha escluso un contratto J&J perché il suo vaccino è simile al prodotto AstraZeneca, per cui l’Australia ha già un contratto per 53,8 milioni di dosi. Non solo, perché Hunt ha detto che il governo sta seguendo il consiglio del gruppo consultivo scientifico e tecnico australiano: "J&J è un altro vaccino vettoriale virale e non raccomandiamo, in questo momento, che il governo acquisti qualsiasi ulteriore vaccino vettoriale virale". Due infatti i casi di un raro coagulo di sangue probabilmente collegato al vaccino AstraZeneca.
Una pessima notizia per l'Italia, come detto prima. Nel pomeriggio di oggi, 13 aprile, sono in arrivo 184mila le dosi del vaccino Janssen della Johnson & Johnson nell’hub nazionale della Difesa di Pratica di Mare. "Si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia", conferma una nota del commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, alle prese - come tutta l'Europa - con una mancanza di vaccini rispetto a quelli promessi nei contratti (AstraZeneca compresa).