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Massimo Giannini, la storia di spionaggio che coinvolge La Stampa: gli israeliani sorvegliavano gli sceicchi camuffati da cronisti

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Si fingevano inviati de La Stampa e con questa scusa gli agenti israeliani hanno cercato di raccogliere informazioni con l'obiettivo di screditare la leadership degli Emirati arabi. Una notizia allucinante riportata sul giornale diretto da Massimo Giannini e che emerge da un'inchiesta del Daily Beast secondo cui l'azione è stata condotta da Bluehawk CI società di investigazioni private con sede in Israele.

 

 

Si legge sulla Stampa che all'inizio del 2020 si sono spacciati per ricercatrice di Fox News e giornalista del quotidiano italiano due individui che "hanno approcciato due uomini coinvolti in contenziosi contro Ras Al Khaimah, uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti. Gli impostori hanno tentato di carpire dai loro interlocutori informazioni circa le azioni legali che li vedono contrapposti alla leadership dell'Emirato".

 

Hanno creato su Facebook un profilo fake di Julia, fantomatica giornalista dell Stampa usando nome e foto di utenti reali per arrivare a Kather Massaad, cittadino con doppio passaporto svizzero e libanese che ha lavorato come capo del fondo sovrano Rakia sino al 2012. Nel 2015, i giudici hanno condannato Massaad in contumacia per appropriazione indebita di fondi. Accuse definite dal diretto interessato false e motivate politicamente, perché - sostiene - è considerato oppositore del governo dell'emirato.

 

 

"La falsa giornalista italiana si è avvicinata a Massaad tramite un messaggio Facebook chiedendo di discutere il suo rapporto con il governo di Ras Al Khaimah", riporta il Daily Beast. Ma Massaad insospettito da qualche incertezza dell'interlocutore non ha proseguito il colloquio. "A quanto pare, ha fatto bene visto che il curioso giornalista italiano era un agente legato a Bluehawk CI", si legge ancora.

Ed è stato proprio Facebook a smascherarli e a segnalare il falso profilo di cronista de La Stampa fosse stato illecitamente utilizzato dalla società israeliana di business intelligence. Il social ha adottato provvedimenti immediati tra cui la cancellazione dell'utente "fake". Completa estraneità quindi della testata, come ribadito in una nota del direttore Massimo Giannini. 

 

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