Battisti fa sciopero della fame

Silvia Tironi

Cesare Battisti ha iniziato uno "sciopero della fame totale"per impedire la sua estradizione in Italia: lo ha annunciato lo stesso exterrorista rosso in una lettera aperta al presidente brasiliano Lula,che fra qualche ora sarà a Roma per partecipare al vertice internazionale dellaFao. La lettera è stata resa nota ieri sera dal senatore José Nery (delPsol, sinistra radicale), che poco prima aveva incontrato l'ex militante deiProletari armati per il comunismo nel carcere di Papuda, vicino Brasilia. Nelmessaggio a Lula, Battisti (54 anni) sottolinea il suo diritto di esserericonosciuto come rifugiato politico in Brasile. Il testo di due pagine, datato'Brasilia 13 novembre', si chiude con una frase rivolta direttamente alpresidente: "Consegno la mia vita nelle mani di Sua eccellenza e delpopolo brasiliano". Lo sciopero della fame di Battisti giunge incoincidenza della partenza per Roma di Lula, che lunedì incontrerà in un pranzodi lavoro il premier Silvio Berlusconi, colloquio nel quale - ha precisato unportavoce di Lula - "non è escluso" che si parli anche del casoBattisti. Sulla richiesta di estradizione dell'ex terrorista presentata tempofa dall'Italia si pronuncerà mercoledì il presidente del Supremo TribunalFederal brasiliano, Gilmar Mendes, dopo l'udienza di giovedì scorso, nellaquale quattro giudici hanno votato per l'estradizione e quattro contro. Primadi partire per Parigi, dove si tratterrà qualche ora per poi recarsi a Roma,Lula ha evitato di pronunciarsi sul caso Battisti, ricordando che l'Alta Cortedeve ancora emettere il verdetto sul 'dossier estradizione'. Dopo talesentenza, a dare l'ultima parola sul caso sarà proprio il capo dello Statobrasiliano. Lula concederà il diritto d’asilopolitico a Cesare Battisti. Lo sostiene la stampa brasiliana. Secondo il quotidiano'O Estadao’ il presidente brasiliano dovrebbe confermare la decisione presa loscorso mese di gennaio dal suo ministro della Giustizia, Tarso Genro, che loscorso gennaio concesse l'asilo politico all'ex terrorista rosso italiano. 'OEstadao’, che cita uno dei giudici del Supremo Tribunale Federale (Stf), chesta esaminando il caso Battisti, rileva che quella di Genro “è diventata la posizionedel governo brasiliano. Lula ha già fatto sapere tale posizione al Stf, dicendodi essere disposto a lasciare Battisti in Brasile”, prosegue il quotidiano,aggiungendo che comunque l'ex terrorista deve rispondere davanti alla giustiziadi Brasilia dell'accusa di possesso di documenti (tra i quali il passaporto)falsi. Secondo il legale che rappresenta l'Italia nel caso, Nabor Bulhoes, -aggiunge Estadao - un eventuale no di Lula all'estradizione equivarrebbe ad unaviolazione del trattato bilaterale Roma-Brasilia nella materia. Commentando ilcaso Battisti, Genro ha d'altra parte sottolineato nelle ultime ore che laquestione dell'estradizione dell'ex terrorista riguarda la politica estera delBrasile: «Secondo la legge e la Costituzione, la parola finale spetta al presidente dellaRepubblica. È una questione di politica estera, ed è il presidente a decideresulla politica estera. Qualsiasi sia la decisione che il prossimo mercoledìvorrà prendere» l'Alta Corte, «il caso non sarà chiuso», ha puntualizzato ilministro, in riferimento alla prossima udienza del Stf nella quale ilpresidente della corte, Gilmar Mendes, dovrà pronunciarsi a favore o control'estradizione di Battisti. “Da uomo politico dico che sarebbe una bestemmia se venisseconcessa la grazia a Cesare Battisti”: lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni. “Dico questo - haaggiunto il ministro - anche a nome dei familiari delle vittime. Contrasteremocon ogni mezzo questi criminali che non hanno sufficiente materia grigia perfare politica senza violenza». «Uno di questi esempi - ha concluso - si trovaora in Brasile”.