La Russia lotta contro il tempo
La corsaverso la modernizzazione della Russia è una battaglia contro il tempo, perridurre gli attuali undici fusi orari che si snodano attraverso il Paese piùgrande del mondo, l'unico dove metà abitanti dorme mentre l'altra si alza. Undelirio se solo si pensa che le elezioni politiche richiedono una maratona di22 ore e che gran parte delle notizie da Mosca si conoscono in estremo orientesolo il giorno dopo. Ma la proposta lanciata ieri dal leader del CremlinoDmitri Medvedev nel suo discorso alla nazione che prende spunto dall'esempiodel fuso unico cinese, ha colto in contropiede tutti, aprendo un dibattito eanche svariate polemiche. L'idea, che mira ad una gestione più efficace delPaese, anche sul piano energetico, sembra sgradita alla gente e anche a granparte dei politici, dei burocrati e degli imprenditori, che vedrebberosemplificati i loro rapporti istituzionali e le loro attività economiche traMosca e l'Estremo oriente. “Permetterà anche di risparmiare risorse finanziarie”,commenta il leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovski. Gli fa eco OlegKozhemiako, il governatore della regione dell'Amur, estremo oriente russo: “lasincronizzazione dei fusi consentirà di risparmiare energia elettrica”. Afavore pure il partito putiniano Russia Unita, che attraverso il suo deputatoAleksandr Baibakov ammonisce: “è impossibile gestire un Paese in cui quandometà della popolazione va a dormire quando l'altra metà si sveglia”. Più cautoAlexiei Kuzniski, governatore dalla Kamciakta, penisola dell'estremo orienterusso: “Bisognerà tener conto di tutti gli aspetti, dalle peculiaritàfisiologiche dell' organismo umano al risparmio energetico”, dice, ammettendoperò le difficoltà legate alla nove ore di differenza con Mosca, checostringono i funzionari a restare in ufficio sino a tarda sera per parlare coni loro colleghi della capitale. Guerra contro il tempo - E mentre l'università Lomonosov di Mosca convoca per la prossima settimanail consiglio scientifico per valutare le possibili conseguenze di una curadimagrante dei fusi, gli esperti già si dividono. Scettico il biologo AleksandrLevich: “si possono anche dimezzare i fusi, ma bisognerà valutare gli effettisulle abitudini e sugli organismi di interi strati di popolazione eriorganizzare le infrastrutture”. Ma per il suo collega Viktor Zotov si trattadi preoccupazioni infondate: “sino a tre fusi, un organismo umano sano si puòadattare in pochi giorni”. Oltre i tre, chissà. Il Cremlino sembra credere aduna Russia meno dilatata nel tempo se il consigliere presidenziale ArkadiDvorkovich ha già ipotizzato la formula del referendum per sondare se lapopolazione è d'accordo, anche se si dovrà tendere ad una sostanziale uniformitàper evitare complicati mosaici temporali in parte già esistenti. L'isola diSakhalin con il suo arcipelago delle Curili russe, ad esempio, si è spostatadal fuso della regione di Magadan a quello di Vladivostok, tranne l'isola diParamushir, che ha un fuso diverso diverso anche dalla Kamciakta, purtrovandosi sotto di essa. “Se abbracciassimo il fuso di Vladivostok ilcrepuscolo comincerebbe alle 15”, osserva un vulcanologo locale. I fusi orarifurono introdotti in Russia nel 1919 dal consiglio del governo bolscevico percancellare il tempo solare usato in epoca zarista ed uniformarsi al resto delmondo civile: sono rimasti 12 sino al 1992, quando l'allora presidente BorisIeltsin ne tagliò uno spostando la Ciukotka sul fuso della Kamciakta. Masembrano ancora troppi, nonostante il fascino di un capodanno da record, dalladurata di dieci ore. La battaglia contro il tempo ha già dei precedenti: nonsolo la Cina, che dal 1949 ha ridotto da 5 a 1 i suoi fusi, ma anche quello piùmodesto dell'India (fuso unico). Del resto Brasile e Kazakhstan ne hanno solodue. L'obiettivo pare quello di eguagliare, almeno in questo, gli Usa: cinque,come gli anelli olimpici.