Esecuzioni capitali in Iran

Eloisa Palomba

Teheran- Riprendono le impiccagioni in Iran. Le esecuzioni capitali in questo paese non si fermano nemmeno di fronte agli appelli dell’Alto commissariato dell’Onu ai diritti dell’uomo Louise Arbour, e dell'iraniana Shirin Ebadi, nobel per la Pace nel 2003. Ieri, come riferito La dal quotidiano arabo "Etemad", cinque persone sono morte impiccate. Tra loro c’era anche un ragazzo di appena 20 anni, Reza Hedjazi, che aveva commesso un omicidio quando aveva quindici anni. L'impiccagione e' avvenuta malgrado poche ore prima la difesa fosse riuscita a ottenere un rinvio dell'esecuzione. Ma le autorità iraniane, che in un primo tempo avevano accettato la domanda di rinvio, quattro ore più tardi sono tornate sui loro passi e hanno dato il via libera al boia. L'esecuzione di Hedjazi viola due convenzioni internazionali: il Patto internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione sui diritti dell'infanzia, alle quali l'Iran ha aderito, rispettivamente nel 1976 e 1994. Entrambi stabiliscono il divieto di applicare la pena di morte a persone che erano minorenni al momento dei fatti. Ma tutto questo non è stato sufficiente a fermare la condanna a morte del ragazzo. Secondo un rapporto del Circolo dei difensori dei diritti dell'uomo, presieduto da Ebadi, in Iran, nell'ultimo anno sono stati giustiziati nove minori. Stando sempre a quanto riferisce l'organizzazione, nelle carceri iraniane ci sarebbero 74 detenuti, che hanno commesso un reato prima di compiere la maggiore età, che attendono di essere giustiziati.