India, via i feti femmina
Tre anni di carcere: a tanto sono stati condannati dal tribunale municipale di Mumbai due medici che praticavano diagnosi prenatali per scegliere “un figlio maschio”. Lo riferisce il sito Asianews. Il magistrato R V Jambkar della Dadar Shindewadi Court ha ritenuto colpevoli i due imputati di quattro violazione del Pre-Conception and Pre-Natal Diagnostic Techniques Act (PNDT) del 2003 che proibisce la selezione dei nascituri a partire dal sesso. I due condannati sono Chhaya Tated, omeopata di 42 anni, e Shubhangi Adkar, medico 62enne, che due domeniche al mese effettuavano diagnosi pre-natali presso la Shree Maternity and Nursing Home nella municipalità di Dadar. Nel novembre 2004 i due avevano pubblicato su un settimanale un annuncio pubblicitario in cui offrivano uno speciale trattamento per le coppie che volevano "un figlio maschio”. Oltre ai tre anni di detenzione il tribunale ha comminato il pagamento di una multa 30mila rupie ciascuno (circa 430 euro), il massimo della pena prevista dal PNDT. Negli ultimi 20 anni l’India ha registrato almeno 10 milioni di aborti selettivi di feti femminili, che si vanno ad aggiungersi agli 11 milioni di aborti che ogni anno vengono effettuati nel Paese dove dal 1971 esiste una legge che permette l’interruzione di gravidanza. L’India infatti è uno degli Stati più permissivi in materia e l’aborto viene pubblicizzato come il miglior metodo per il controllo delle nascite e per garantire un maggior sviluppo economico delle famiglie.