Fine politica?

Emmanuel Macron, disastro rimpasto: il neo ministro dell'Interno Darmanin indagato per stupro

Pesanti critiche sono state espresse ieri a Parigi davanti all'Eliseo contro il presidente francese Emmanuel Macron e  i suoi ministri dell'Interno Gerald Darmanin e  Eric Dupont-Moretti. Il rimpasto di governo, che dovrebbe servire a portarlo in pole position per la volata alla presidenziali che si svolgono tra due anni, si è portato dietro tante polemiche.  Ieri mattina diverse esponenti dei movimenti femministi hanno protestato  davanti l'Eliseo proprio nel giorno del primo consiglio dei ministri. 

Motivo della protesta è la nomina di Darmanin, sotto indagine per stupro e quella a Ministro della Giustizia di Eric Dupont-Moretti, contestato dalle femministe per le sue prese di posizioni contro il MeToo.  “Macron sta inviando un messaggio forte e violento a tutta la società e alle donne vittime”, è il messaggio delle organizzatrici, “sta togliendo la legittimità delle parole di tutti coloro che hanno avuto la forza e il coraggio di parlare della violenza che hanno subito”.

 

 

 

 

Darmanin, che nel precedente governo era ministro dei Conti pubblici assume una delle poltrone più difficili del governo francese, dopo le proteste dei gilet gialli e per le pensioni, con la polizia spesso accusata di eccessi che a sua volta si sente nel mirino. Il nuovo titolare dell'Interno proviene dalla destra francese ed è stato portavoce della campagna elettorale dell'ex presidente Nicolas Sarkozy nel 2014. E' sindaco della città di Tourcoing, dove si è particolarmente impegnato per il mantenimento della sicurezza. 

Divorziato, è senza figli. E' stato accusato di uno stupro che sarebbe avvenuto nel 2009. L'accusa è stata archiviata nel 2018, ma l'inchiesta è stata riaperta dopo un appello della presunta vittima. L'indagine contro Darmanin si basa su una denuncia del 2017 di una donna che afferma di essere stata violentata dal nuovo ministro dell'Interno (prima era alle Finanze) nel 2009 quando aveva cercato aiuto legale da lui. Darmanin ha riferito che l’incontro fu consensuale e fece causa alla donna per calunnia. Solo l’11 giugno scorso la Corte d’appello di Parigi ha respinto la richiesta di archiviazione. Proprio l’Eliseo nelle scorse ore aveva fatto sapere che l’accusa di stupro a carico di Darmanin “non era da considerarsi un ostacolo alla sua nomina”. 
Non solo: Darmanin era già stato accusato di stupro nel 2008, e l'accusa era stata archiviata: una donna del comune di Tourcoing, comune dove il neomnistro era sindaco, lo aveva accusato di averle chiesto favori sessuali in cambio di un alloggio.

L'Eliseo qualche giorno fa aveva allontanato le polemiche spiegando che la denuncia di stupro andava "nella giusta direzione" e questa denuncia "non ha ostacolato" la promozione di un ministro che "spirava a qualcosa di più", hanno detto  dall'entourage del presidente  Macron.