Libia, giallo sulla morte
L'attentatore di Lockerbie, Abdul Baset Ali al-Megrahi,è morto oggi a causa di un tumore alla prostata. L'ex agente dei servizisegreti libici era stato rilasciato da un carcere scozzese il 20 agosto scorsoper ragioni umanitarie, con i medici che gli davano al massimo tre mesi divita. Il ministero degli Esteri britannico non ha confermato la notizia mentre il governo scozzese ha fatto sapere di stare verificando quanto diffuso da Sky News. L'avvocato dell'ex 007 libico ha smentito la notizia affermando che Abdul Baset Ali al-Megrahi è ancora vivo. Polemiche per la liberazione - La sualiberazione provocò sgomento e rabbia da parte deifamiliari delle vittime dell'attentato. L’ex agente libico, che provocò la morte di 270passeggeri di un aereo nel 1988, una volta rientrato in Libia venne accoltocome un eroe. L’accoglienza speciale riservata da Tripoli non era piaciuta aWashington e Londra. Barack Obama, per primo, si disse «rammaricato» per ilrilascio dell’unico condannato per l’attentato che costò la vita a 270 persone:«Dovrebbe stare agli arresti domiciliari», aveva aggiunto il presidenteamericano. Il Dipartimento di Stato aveva poi fatto sapere, attraverso ilportavoce P.J. Crowley che al-Megrahi «non va considerato un eroe» e avevaaggiunto: «Terremo d’occhio attentamente ciò che il governo libico farà dopo ilsuo rientro e li abbiamo avvertiti delle conseguenze dei loro gesti sullenostre relazioni future». Anche il governo britannico aveva fatto sentire alsua voce. Pur attento a non interferire nelle decisioni prese dagli scozzesi,per i quali lo 007 libico versava in condizioni di salute gravissime, ilministro degli Esteri, David Miliband, aveva detto: «Naturalmente, èprofondamente penoso, sconvolgente vedere che uno stragista è accolto come uneroe. È importante che la Libia sappia che è da come gestiranno la faccenda cheinterpreteremo la possibilità di un rientro di Tripoli nella comunità civiledelle nazioni».