Cina, aggressioni con siringhe

Michelangelo Bonessa

Settantacinque persone appartenenti a sette “gruppiterroristici” che, secondo la stampa cinese, avrebbero terrorizzato lapopolazione cinese con delle siringhe vuote sono state arrestate nella RegioneAutonoma del Xinjiang (nordovest della Cina). Gli arresti avvengono dopo che lascorsa settimana tre persone sono state condannate per gli attacchi con lesiringhe. Una di queste,Yilipan Yilihamu di 19 anni, è stato condannato a 15anni di prigione per aver, scrive il quotidiano Global Times, “affondato un agoipodermico nelle natiche di una donna il 28 agosto scorso”. Della nuova ondatadi arresti 36 sono stati eseguiti ad Urumqi, la capitale della regione dove nelluglio scorso quasi 200 persone sono state uccise in scontri tra uighuri, l'etnia locale, e immigrati cinesi. Gli altri sono avvenuti nelle città diKashgar, Changji, Aksu ed Altay. La psicosi dell'attacco con la siringa èesplosa ad Urumqi all' inizio di settembre, quando 531 persone si sono fattericoverare in ospedale denunciando di essere state attaccate con la singolarearma. I medici affermano che di queste 171 mostravano “segni di essere statecolpite da un ago”. Nessuna delle vittime ha mostrato segni di infezioni nelsangue, sempre secondo i sanitari cinesi.