Cina e Australia ai ferri corti

Michelangelo Bonessa

 Tensionetra l’Australia e la Cina: la prima ha concesso un visto a un dissidente uiguro,l’altra ha arrestato un australiano e annullato la visita di un propriodiplomatico nella terra dei canguri. Pechino, ha spiegato il governoaustraliano, ha annullato la visita del vice ministro per gli Affari Esteri HeYafei dopo che a Rebiya Kadeer - leader uiguro che la Cina consideraresponsabile di aver fomentato gli scontro etnici del mese scorso nelloXinjiang - è stato concesso il visto. Inoltre la procura cinese ha recentementearrestato quattro dipendenti della compagnia mineraria anglo-australiana RioTinto - l'australiano Stern Hu e tre cinesi - con l'accusa di corruzione e diviolazione di informazioni riservate di carattere commerciale. La replica australiana - "Ci dispiaceche il governo cinese si sia sentito obbligato a prendere questa decisione,considerato che la posizione del governo (australiano) sulla regione autonomadello Xinjiang è chiara", ha detto una portavoce del ministro degli Esteriaustraliano Stephen Smith. He Yafei, che Smith ha incontrato recentemente inEgitto per discutere della detenzione di Hu, avrebbe dovuto partecipare alPacific Islands Forum a Cairns, in Australia, ma è stato sostituito da unafigura di minor prestigio diplomatico, l'inviato per il Pacifico Wang Yongqiu.