Giappone, fa harakiri

Albina Perri

 Un uomo giapponese di 39 anni, leader di un’associazionenostalgica di estrema destra, ha tentato il suicidio davanti al parlamento con il rituale usato nell’antichità dai samurai. L’uomo si è,infatti, conficcato nel ventre una lama di circa 20 centimetri insegno di protesta, ma è sopravvissuto grazie ai tempestivi soccorsi sollecitatida alcuni passanti. Questo rito, noto come ‘Seppuku’, è usato dai giapponesiper indicare le modalità di suicidio in uso tra i samurai.  La traduzione letterale, infatti, è “tagliodel ventre” e, secondo la tradizione, la sua esecuzione è rigidamentecodificata. Il taglio è un elemento fondamentale perché si riteneva che nelventre fosse collocata la sede dell’anima e pertanto il significato simbolicoconsiste nel mostrare agli astanti la propria anima priva di colpe in tutta lasua purezza. Secondo quanto riportato daimedia nipponici, il protagonista dell'inconsueta vicenda – la cui identità nonè stata rivelata – ha compiuto il folle gesto stamani intorno alle 10 di fronteall'entrata principale del parlamento, nel quartiere centrale di Nagatacho aTokyo. L’uomo portava due messaggi indirizzati rispettivamente ai componenti diCamera e Senato. Stando alle indiscrezioni riportate da una tv privata, l'uomoavrebbe compiuto il clamoroso atto per spronare i parlamentari giapponesi avisitare il santuario shintoista di Yasukuni a Tokyo, dove sono venerati icaduti nel secondo conflitto mondiale tra cui anche alcuni criminali di guerra,considerato un simbolo dell'imperialismo nipponico dalle popolazioni oppresseall'epoca (tra tutti cinesi e coreani). Nella storia recente, uno degli esempipiù noti di suicidio rituale è stato il suicidio nel 1970 del noto scrittoreYukio Mishima, che si tolse la vita con il sistema classico dei samurai in unclamoroso gesto di protesta contro l'autorità. Nella tradizione della castasamurai, il ‘Seppuku’ era previsto anche per le donne ma veniva indicato con iltermine ‘Jigai’. Nel caso di suicidio femminile però il taglio non avveniva nelventre bensì alla gola dopo essersi legate i piedi per non assumere posizionescomposte durante l’agonia.