San Suu Kyi ai domiciliari
La corte birmana ha giudicato la dissidente Aung San Suu Kyi colpevoledi aver violato la legge sulla sicurezza con una sentenza che lacondanna a tre anni di reclusione, condanna che è stata però commutatadalla giunta militare al potere a 18 mesi di arresti domiciliari. Ilverdetto di colpevolezza emesso oggi per Aung San Suu Kyi dalla cortebirmana era largamente atteso, il caso è infatti, secondo critici delregime, fabbricato ad arte dalla giunta militare al potere per tenerela dissidente fuori dalla circolazione in vista anche delle elezionipreviste per il prossimo anno. L'accusa e la condanna di oggi perviolazione della legge sulla sicurezza, si riferiscono all'episodiodello scorso maggio che vide protagonista un pacifista americano, JohnYettaw, che a nuoto riuscì a raggiungere l'abitazione della premioNobel e vi rimase due giorni. In questo modo Aung San Suu Kyi, secondola corte, avrebbe violato i termini degli arresti domiciliari. Lastessa corte ha inoltre emesso oggi una sentenza nei confronti diYettaw condannandolo a sette anni di lavori forzati.l tribunale speciale, che aveva avviato il processo il 18 maggio scorso in una prigione nei pressi di Yangon, ha emesso una sentenza molto dura nei confronti di John William Yettaw. Il 53enne ex militare del Missouri è stato infatti condannato a 7 anni di lavori forzati per aver violato il regime di detenzione della leader dell'opposizione raggiungendo lo scorso 3 maggio la sua abitazione, dove poi è stato ospitato per due notti. La sentenza dei giudici, e poi l'intervento generale Than Shwe che ha commutato in arresti domiciliari anche le condanne delle due domestiche della Suu Kyi, ha portato ad una condanna molto più lieve dei cinque anni di prigione che il premio Nobel rischiava. Ma sufficiente ad impedirle di partecipare alle elezioni che la giunta hapromesso per il prossimo anno, e di cui non è stata ancora fissata ladata. Gli avvocati del leader dell'opposizione - che ha trascorso 14 degli ultimi 20 anni agli arresti domiciliari - ora hanno 60 giorni ditempo per presentare ricorso contro la sentenza di condanna. L'Europa condanna- Dura condanna dell'Unione europea alla sentenza. La presidenza di turno dell'Ue punta il dito contro «il processoingiustificato» cui è stata sottoposta il premio Nobel, un procedimento «inviolazione delle leggi nazionali e internazionali». I Ventisette«sollecitano dunque il rilascio immediato e incondizionato» della donna. Leautorità birmane «hanno scelto di ignorare le proteste per l'arresto e gliappelli per la liberazione di Aung San Suu Kyi», si ricorda, giunti dadiversi paesi e organizzazioni, come l'Onu, oltre che i vertici e diversipaesi dell'Asean, di cui lo stesso Myanmar è membro. Ma l'Unione europea nonintende stare con le mani in mano: «risponderemo con ulteriori misure miratecontro i responsabili del verdetto - si legge nella nota - in più, l'Uerafforzerà le misure restrittive mirate verso il Myanmar, inclusi i suoiinteressi economci». L'Unione è comunque «pronta a rivedere, emendare orafforzare le misure alla luce degli sviluppi» nel caso.