Gengis Khan è ancora Re
Sulle steppe mongole domina ancora Gengis Khan. Il sanguinariore che nel tredicesimo secolo sottomise metà del mondo conosciuto ha una suastatua che svetta nella steppa. Centotrentuno metri di statua equestre, a un’oradi macchina dalla capitale Ulan Bator, di acciaio inossidabile. Per chi vuole c’èanche un ascensore che porta in mezzo alle gambe del re mongolo, da lì si puòpasseggiare sul dorso della cavalcatura per godersi il panorama. “Tutti i Mongoli sono orgogliosi di questastatua” ha detto Sanchir Erkhem, 26, un lottatore mongolo di sumo che vive in Giapponee che ha posato per alcune foto sulla statua. “Gengis Khan è il nostro eroe,nostro padre il nostro dio”. I precedenti– Lapassione di celebrare gli eroi del passato con statue gigantesche non è nuova:a Rio de Janeiro, Brasile, un colossale Gesù Cristo svetta sulla città. InAmerica sul monte Rushmore le facce gigantesche di quattro presidenti americanifissano il paese che hanno governato. In Russia, a San Pietroburgo, ancora siricorda Lenin grazie a una possente statua del feroce dittatore sovietico.