Afghanistan, Usa all'attacco

Dario Mazzocchi

Barack Obama va alla guerra, ma i media che lo hanno sostenuto in campagna elettorale nascondo la notizia. Sono molti i siti internet di quotidiani americani – e italiani – che dedicano poco spazio all’offensiva statunitense in Afghanistan, nelle zone dove i talebani sono fortemente radicati. Si tratta di una manovra militare che trova eguali solo ai tempi della guerra in Vietnam. Un militare è stato catturato dai gruppi nemici. Ma negli Usa ampio spazio è dedicato alle parole dell’inquilino della Casa sulla situazione economica, dopo che il tasso di disoccupazione si è rivelato il più alto da 26 anni a questa parte, raggiungendo il 9,5%. Operazione Khanjar - All’alba nel paese asiatico ha avuto inizio la missione “Khanjar" (colpo di spada). All'attacco partecipano quasi 4.000 fra marines e altri militari Usa assieme a circa 650 soldati e agenti di polizia afghani. Sono mobilitati anche 50 aerei ed un numero imprecisato di elicotteri che hanno connotato l'offensiva soprattutto nei primi momenti. L'operazione, che la rende "diversa" da quelle condotte prima, ha dichiarato il generale di brigata Larry Nicholson, "è la massiccia entità delle forze impiegate", ma anche "la velocità" dell'attacco ed il fatto che stavolta si punta a tenere le posizioni che verranno strappate ai ribelli islamici talebani. "Dove andremo, resteremo", ha detto il capo della brigata "Afghanistan" dei marines in missione nella nazione orientale. Obiettivo: la valle dell'Helmand - Il riferimento è agli eventi due anni e mezzo fa: sul finire del 2006, mesi dopo essersi insediate nel distretto di Musa Qala, truppe britanniche era state costrette a ritirarsi a causa degli attacchi quotidiani dei talebani che presero l'omonima città principale nel febbraio 2007 installandovi un'amministrazione-ombra. La valle dell'Helmand, in cui si coltivano grano e oppio, è controllata in gran parte dai talebani che hanno resistito per anni a forze Nato guidate dalla Gran Bretagna. Circa 8.500 sono giunti nella valle dell’Helmand nelle ultime settimane  come parte dei 21.000 rinforzi previsti dall’amministrazione democratica all’inizio dell’anno. Troppe verranno destinate anche nella provincia di Kandahar, per un dispiegamento totale di 68.000 soldati da raggiungere entro Natale.