dichiarazioni choc
Il giornalista si confessa: "Sono un pedofilo"
Io, pedofilo. Questo è il titolo dell'articolo choc che il giornalista canadese David Goldberg ha pubblicato sulla rivista The Atlantic nell'agosto 2013. Poi, sommerso dalle critiche e dalle minacce, lo scrittore ha deciso di trasformare l'articolo in un vero e proprio resoconto delle confessioni di un pedofilo. Così la sua vita è diventata un libro nel quale racconta la sua verità, spiegando quella che secondo lui è una distinzione essenziale; non bisogna confondere chi guarda foto e video di pornografia infantile e chi violenta sessualmente i bambini. "I pedofili che superano questo confine - scrive - devono sentire tutta la forza del sistema giudiziario ed essere rinchiusi". "Pensavo a come mi sarei sentito il giorno dell'arresto" - Alla fine è stato rinchiuso anche lui, ma per poco. La polizia canadese ha lavorato per tre anni all'operazione Spade, che indagava su una rete di pedofilia nella quale erano coinvolte 348 persone. Tra queste c'era anche Goldberg, che è stato arrestato con l'accusa di traffico di materiale pedopornografico. La pena è stata di 90 giorni di reclusione e tre anni di libertà vigilata. "In carcere ho cercato di capire le cause della mia dipendenza" scrive Goldberg, che aggiunge ingenuamente "Noi non scegliamo il nostro orientamento sessuale, se potessimo farlo, nessuno sceglierebbe di essere pedofilo". Queste affermazioni, e la notizia della pubblicazione del libro, hanno scatenato fortissime polemiche e lo scrittore ha ricevuto moltissime minacce e messaggi d'odio (c'è anche chi ha suggerito la castrazione). Grandi polemiche - Questo libro rappresenta una delle prime dichiarazioni pubbliche di pedofilia e ovviamente fa discutere. Le maggiori critiche che gli vengono rivolte sono per il fatto che se davvero Goldberg si rendeva conto della sua malattia, perché non ha chiesto aiuto? E perché è stato per molti anni l'allenatore di baseball di una squadra di bambini, mettendosì così in una posizione di rischio? Lui risponde con una provocazione: "Gli scienziati non sanno se ci sia un nesso tra pornografia infantile ed abusi sui bambini. Non sarebbe utile aiutare i pedofili a capire a quale categoria appartengono prima che lo scoprano da soli?". Per gli psichiatri questo suo atteggiamento, e il fatto che abbia addirittura pubblicato un libro, sono un segno evidente che Goldberg non cambierà.