Yemen, uccisi i nove rapiti

Albina Perri

Si è conclusa nel peggiore dei modi l’odissea deglistranieri rapiti in Yemen venerdì scorso. I loro corpi sono statitrovati oggi e tra le vittime ci sono tre donne tedesche, i cui corpisono stati mutilati. C’erano anche tre bambini nel gruppo, anche lorouccisi, mentre all'inizio si era sparsa la voce che due erano statigraziati. Non c’è stato scampo per i loro genitori e due infermieri,tutti tedeschi, un ingegnere britannico e sua moglie e una insegnantesudcoreana. Le vittime facevano tutte parte di un’organizzazioneinternazionale che da 35 anni opera nell’ospedale di Saada, provinciaal confine con l’Arabia Saudita. Già domenica il ministero della Difesaaveva attribuito il rapimento ad un gruppo ribelle sciita che a suavolta ha però negato qualsiasi coinvolgimento. Secondo un leaderlocale, al contrario, dietro all’operazione ci sarebbe Al Qaeda che datempo opera nello stato, il più povero tra tutti quelli arabi. Adare notizia del ritrovamento è stata la polizia yemenita: “Sono statitrovati i cadaveri di sette persone rapire, mentre due dei bambini sonovivi. I cadaveri sono stati ritrovati dal figlio di un dignitariotribale, che ha informato le autorità”. A quel punto una squadra dellapolizia criminale ha raggiunto Noshur, località a dodici chilometri daSaada. Berlino però non ha ancora confermato la morte dei cittadinitedeschi. “Non possiamo confermare queste notizie”, ha detto unportavoce del ministero degli Esteri, aggiungendo che “la task forceanti-crisi a Berlino, assieme all’ambasciata di San’a, si staimpegnando per chiarire la situazione”. Lo Yemen non è nuovo aqueste situazioni, dal momento che non sono rari i rapimenti distranieri nella regione. Generalmente si risolvono con il pagamento diun riscatto, non questa volta, il che ha portato le autoritàinteressate a parlare di gruppi fondamentalisti dietro all’operazione,come nel 1998, quando furono uccisi tre britannici e un australiano.