Segregate

Londra, schiave in casa per 30

Andrea Tempestini

Una storia dell'orrore, nel centro di Londra: tre donne segregate per 30 anni, private di gran parte della loro vita. Ora è stata scarcerata dietro cauzione la coppia accusata del crimine atroce. Le tre donne, per tre decenni, sono state tenute in stato di schiavitù in un appartamento nel sud della capitale britannica. La storia è stata resa nota dalla polizia britannica. La coppia è stata rilasciata in attesa di informazioni supplementari, ha precisato Scotland Yard. Le tre potrebbero essere vittime e testimoni di un traffico di esseri umani: la polizia sta cercando di individuare eventuali altre vittime. Le donne sono una 57enne irlandese, una donna di 69 anni proveniente dalla Malesia e una britannica di 30 anni, che si sospetta sia nata nella casa dell'orrore. "Le tre donne, profondamente traumatizzate, sono state condotte in un luogo in cui si trovano tutt'ora", ha affermato l'ispettore Hyland, il quale ha aggiunto: "Non abbiamo mai visto nella del genere". La liberazione - Come detto, i due coniugi di 67 anni, sono stati liberati in attesa di ulteriori sviluppi nell'indagine, ma il sospetto della polizia è che dietro la reclusione delle donne vi sia una tratta di esseri umani. La liberazione è avvenuta lo scorso 25 ottobre, quando una delle tre donne schaivizzate aveva contatto l'associazione Freedom Charity dopo aver visto un documentario in tv sui matrimoni forzati in cui veniva pubblicizzato il numero dell'associazione, che si occupava di simili casi. Scotland Yard è stata poi avvertita e dopo circa un mese di indagini, ha fatto irruzione in casa. La fondatrice dell'associazione, Aneeta Prem, ha fattosapere che non ci sono indicazioni di abusi sessuali ma ammette che le donne avrebbero subito violenze fisiche e psicologiche, che hanno impedito loro di scappare via. Il test del dna - La polizia ha spiegato che le tre donne venivano tenute in terribili condizioni, e che venivano picchiate. Nel dettaglio, gli aguzzini sono stati accusati di schiavitù. Il caso, sconvolgente, è stato commentato anche dal premier britannico, David Cameron, che tramite il suo portavoce ha dichiarato: "E' un caso assolutamente spaventoso". La polizia, ora, è a caccia di altre vittime: se venisse confermata la teoria del traffico di esseri umani, il numero dei reclusi potrebbe essere molto maggiore rispetto a quelli scoperti. Infine la polizia londinese si è sbilanciata su possibili legami di parentela tra le tre donne e i carcerieri: nel dettaglio, si analizza il codice genetico della più giovane delle segregate, che si spospetta possa non aver mai avuto contatti col mondo esterno. La verità la stabilirà il test del Dna.