Addio
Ari Behn, morto suicida lo scrittore reale norvegese: accusò di molestie Kevin Spacey
Si è suicidato all’età di 47 anni Ari Behn, lo scrittore norvegese che era stato il genero del re Harald e che nel 2017 aveva denunciato di esser stato molestato 10 anni prima da Kevin Spacey. La notizia è stata confermata dal suo agente, Geir Hakonsund, che non ha fornito dettagli su come si sia tolto la vita. Behn aveva pubblicato il suo primo romanzo nel 1999 ma era doventato famoso nel 2002 quando sposò Martha Louise, la primogenita del re norvegese Harald V da cui ha avuto tre diglie eda cui si è separato due anni fa. Pittore e autore di tre romanzi e di un’opera teatrale, la sua ultima fatica, Inferno, in cui raccontava la sua lotta contro il disagio mentale. Nel 2017 era stato tra gli accusatori di Kevin Spacey, il 60enne attore omosessuale due volte premio Oscar finito nello scandalo metoo per presunti abusi. Behn denunciò che nel 2007 l’attore lo avrebbe molestato toccandolo sotto a un tavolo in modo inappropriato dopo un concerto per il premio Nobel per la pace, invitandolo a uscire con lui in terrazzo. "Magari più tardi", sarebbe stata la sua imbarazzata risposta. Poche ore prima che si diffondesse la notizia della morte di Behn, Spacey aveva postato un video di auguri natalizi in cui, nei panni del presidente Frank Underwood da lui interpretato in House of Cards, raccontava che ora la sua salute va meglio e che sta cambiando vita. L’attore ha sempre negato gli abusi sessuali e ora non è più incriminato dopo che a luglio sono state archiviate due denunce nei suoi confronti e l’accusatore di un terzo processo è morto. Il video a Natale è diventata una tradizione per Spacey, da quando è finito al centro dello scandalo metoo ed è stato estromesso dallo star system. Il 25 dicembre 2018, sempre in un video su Twitter intitolato Let Me Be Frank (in un gioco di parole tra il nome del suo personaggio in House of Cards e la franchezza), l’attore aveva postato tre minuti pieni di doppi sensi. Nel video si difendeva dagli attacchi, rivendicava il suo personaggio fuori dalle righe e dalle regole, ed evocava il suo ritorno. In fondo, ricordava, non si era vista la sua morte, l’uscita di scena che era stata architettata dagli sceneggiatori di House of Cards per estrometterlo dopo che erano venute alla luce diverse accuse nei suoi confronti. Accuse in parte cadute: l’estate scorsa, la procura del Massachussetts ha deciso di chiudere un caso contro Spacey, accusato di molestie sessuali nei confronti di un 18enne in un presunto adescamento avvenuto nel 2016, dopo che il testimone chiave ha scelto il silenzio.