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Hong Kong nel caos

AdnKronos

(Adnkronos) - Tensione altissima a Hong Kong. Dopo giorni in cui i dimostranti hanno occupato il PolyU, violenti scontri si sono verificati nella notte. Gli agenti antisommossa hanno fatto irruzione nel campus del Politecnico, arrestando diverse decine di persone questa mattina. La polizia ha negato di aver effettuato "un raid" all'interno dell'università e ha parlato di "un'operazione di dispersione ed arresti". Per il South China Morning Post - che parla di una breve irruzione nel campus - la situazione è di stallo. A partire dalla mezzanotte, secondo le autorità, i dimostranti hanno iniziato a scagliare bombe molotv, mattoni e altre armi improvvisate e appiccato infine un incendio all'entrata principale per fermare gli agenti intenzionati a entrare nel campus universitario. Asserragliati nel Politecnico, dopo che la polizia dell'ex colonia britannica ha attaccato con lacrimogeni e idranti gli studenti che tentavano di lasciare l'ateneo, potrebbero esserci ancora mille studenti. Secondo il consigliere legislativo del Partito democratico, Ted Hui, che si trova all'interno dell'università, potrebbero essere fino a mille le persone intrappolate, molte delle quali studenti quanti giovani. "Nessuno vuole vedere le persone ferite, nessun cittadino di Hong Kong vuole vederlo", ha detto alla Cnn. Fonti interne al campus hanno spiegato che gli studenti si sono divisi in piccoli gruppi, rendendo più difficile quindi capire esattamente quanti siano ancora gli asserragliati, che sono stimati tra i 100 e i mille. "Chiunque si trova all'interno del Politecnico sta partecipando ad una rivolta", ha detto un portavoce della polizia di Hong Kong che, in una conferenza stampa, ha detto che gli studenti e manifestanti ancora asserragliati all'interno del campus assediato dalle forze dell'ordine che lanciano gas lacrimogeni devono "uscire e arrendersi". Il portavoce della polizia ha poi accusato i dimostranti di "provocare distruzione fine a se stessa" ed ha tentato di giustificare l'uso della forza ed il lancio dei lacrimogeni contro gli studenti che uscivano dall'università, affermando che hanno "tentato di lasciare all'improvviso il campus" tenendo in mano bottiglie incendiarie. "Questo è un comportamento terrificante", ha detto ancora riferendosi agli atti di vandalismo nella città. "Chi è che sta rendendo impossibile la vita quotidiana dei cittadini?", ha poi concluso. Sono 38 le persone rimaste ferite nei violentissimi scontri tra la polizia e i manifestanti ad Hong Kong nelle ultime 36 ore. Lo hanno reso noto fonti ospedaliere, specificando che cinque, tre uomini e due donne, sono in condizioni gravi. Non è chiaro se tutti siano rimasti feriti nell'assedio del Politecnico o quanti dei feriti siano dimostranti e quanti poliziotti. Tra le persone ferite vi è anche un uomo di 84 anni, precisa l'Hospital Authority che rende noto che sono 24 le persone che sono state ammesse in ospedale tra la mezzanotte di ieri e le 7.30 di questa mattina. Nel frattempo l'Alta Corte di Hong Kong, citata dai media locali, ha decretato che il divieto di indossare maschere durante le manifestazioni di protesta è incostituzionale. La Corte ha stabilito che il divieto adottato nel quadro delle leggi di emergenza è "incompatibile con la Legge fondamentale", riferiscono il South China Morning Post e l'emittente pubblica Radio Television Hong Kong. Il divieto era stato introdotto ad ottobre dal capo dell'esecutivo Carrie Lam. "Una rara vittoria legale per i manifestanti di Hong Kong", ha twittato l'attivista pro-democrazia Joshua Wong.