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Il messaggio di Parigi

AdnKronos

Parigi, 8 feb. (AdnKronos) - "Non è un richiamo permanente, ma era importante mandare un messaggio". Non usa giri di parole il portavoce del governo francese Benjamin Gruveaux, che ai microfoni di Europe 1 riassume così la clamorosa mossa diplomatica di Parigi all'indomani della decisione di richiamare l'ambasciatore a Roma, Christian Masset, per consultazioni. Una mossa senza precedenti nei rapporti fra i due Paesi, ma che ieri è arrivata al culmine di una tensione palpabile sull'asse Roma-Parigi. Un'escalation da quel 21 gennaio scorso, che aveva visto la convocazione al ministero degli Esteri francese della nostra ambasciatrice a Parigi, Teresa Castaldo, dopo le parole del vice premier Luigi Di Maio sulla 'moneta coloniale'. Il capo politico dei grillini, durante una manifestazione del M5S in Abruzzo, aveva affermato che "la Francia continua ad avere delle colonie di fatto, con il franco". Parigi, secondo il ministro, usa tali risorse "per finanziare il suo debito pubblico" e parallelamente "indebolisce le economie di quei paesi da dove, poi, partono i migranti". Dichiarazioni che il Quai d'Orsay, ricevendo l'ambasciatrice, aveva definito "inaccettabili". Le tensioni delle ultime ore - con le dichiarazioni di ieri della portavoce del ministero per gli Affari europei, che aveva definito "una provocazione inaccettabile" l'incontro del giorno prima tra Di Maio e una delegazione di gilet gialli a sud di Parigi - costituiscono il nuovo capitolo di un rapporto che, dallo scorso anno, è stato condizionato da un confronto spesso aspro sul tema dell'immigrazione. Ai piani alti di Palazzo Chigi - raccontano intanto fonti di governo -, l'aria che si respira è pesante: è noto come al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, spiegano le fonti, certe uscite di Lega e M5S creino disagio, se non addirittura imbarazzo: "Sicuro è furioso, sicuro - rileva un esponente di governo all'Adnkronos -, Conte maschera il suo malessere dietro il consueto aplomb, ma anche il 'fuori onda' di Piazza Pulita che lo ha pizzicato con la Merkel la dice lunga sul reale stato delle cose". E ancora: "Qui Salvini e Di Maio battono i pugni, ma poi al tavolo con Macron si ritrova lui, mica loro...". Preoccupazione anche dal Colle. Fonti qualificate del Quirinale sottolineano che l'auspicio del capo dello Stato, rientrato a Roma dalla visita in Angola, è che si ristabilisca immediatamente un clima di fiducia con i Paesi amici e alleati. Un obiettivo che richiede la considerazione dei reciproci interessi nazionali e il pieno rispetto delle dinamiche istituzionali di ciascun Paese. Mattarella, ribadiscono le stesse fonti, sostiene quindi con forza la necessità di difendere e preservare i consolidati e preziosi rapporti di amicizia e collaborazione con la Francia.