Fuori controllo

Pierre Moscovici la spara grossissima: "Vincono i sovranisti? Ci sarà la guerra"

Gino Coala

L'avvicinarsi delle elezioni Europee sta provocando una crisi di nervi al commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici. Il francese si è scagliato ancora una volta contro sovranisti e populisti, sua vera spina nel fianco. Certo il burocrate Ue non fa nomi, ma nel suo intervento al Center for european reform disegna uno scenario per l'Europa a dir poco apocalittico. Legi anche: Conte risponde alle minacce di Dombrovskis: "Non stravolgiamo la manovra" Moscovici partiva già dalla convinzione che in Europa si aggirano "tanti piccoli Mussolini", definizione usata per definire tutti quei politici eletti più o meno di recente che semplicemente non la pensano come lui, e quindi sono fascisti. Stavolta è andato oltre, se possibile, immaginando che se saranno i nazionalismi a imporre la loro visione della "preferenza nazionale", l'Ue "morirà" e tornerà la "guerra in Europa". Dimenticando ancora una volta di essere un Commissario dell'Ue e non un semplice politico, Moscovici si è augurato che alle prossime elezioni tutte quelle forze a lui antipatiche vengano sconfitte, ma la sua speranza è naturalmente concentrata sulla sopravvivenza dell'Ue, non certo sul futuro della sua poltrona: "Se reintroduciamo le divisioni tra noi, Nord-Sud, Est-Ovest, e se la preferenza nazionale diventerà il modo di pensare l'Europa, l'Europa morirà". Il destino dell'Europa quindi, se dovesse vincere gente come, per esempio, Matteo Salvini o Marine Le Pen è segnato, secondo Moscovici: "Senza l'Europa, sono sicuro che la guerra può riemergere qui".