Il Grande Fratello dello zio Tom

Datagate, la reazione di Schulz: "Rivedere rapporti con gli Usa"

Francesca Canelli

Il caso Datagate rischia di incrinare il rapporto tra Italia e Usa. Ma non solo, perché lo scandalo sulle telefonate intercettate e sui segreti "rubati" dallo spionaggio americano sta assumendo dimensioni globali. Tanto che Martin Schulz, il presidente del Parlamento europeo, ha affermato che è necessario "interrompere i negoziati sull'accordo commerciale con gli Stati Uniti e riflettere". "Non stiamo parlando di una democrazia qualsiasi, ma di un partner strategico e dobbiamo discutere con il nostro amico americano di questa situazione". Situazione che, a detta di Schulz, ricorda "la guerra fredda".  35 leader mondiali intercettati - A riaprire lo scandalo intercettazioni era stata qualche giorno fa la Francia di Francois Hollande. Attraverso i dati forniti da Edward Snowden e diffusi dal giornalista Glenn Greenwald, i francesi erano venuti a conoscenza di conversazioni spiate dagli americani ai danni della Francia. Poi era stata la volta della Germania. La notizia dello scandalo ha fatto calare il gelo tra Berlino e Washington: c'è quasi la certezza che il cellulare della cancelliera Angela Merkel sia stato intercettato dalla National Security Agency. "Non ho cambiato il mio comportamento nelle mie comunicazioni, che hanno una loro coerente logica. Chiunque parli con me, ascolterà la le stesse cose di prima", ha detto la Cancelliera tedesca nel corso di una conferenza stampa al termine della prima giornata del vertice europeo a Bruxelles. "E ora il The Guardian lancia un'altra "bomba": la Nsa avrebbe "incoraggiato i funzionari di altre istituzioni, come la Casa Bianca, il dipartimento di Stato e il Pentagono, a condividere i numeri delle utenze telefoniche" da intercettare. Nel documento, che risale all'ottobre del 2006, si nota che un funzionario "ha consegnato 200 numeri, tra i quali quelli di 35 leader mondiali" che sono stati "immediatamente acquisiti dalla Nsa" per iniziate il monitoraggio. E sulla questione, l'amministrazione americana (interpellata) rimane muta. L'Italia - Anche l'Italia sembrerebbe essere stata vittima degli 007 americani. Il primo ministro Enrico Letta ha chiesto al portavoce della Casa Bianca John Kerry di verificare la questione delle intercettazioni delle comunicazioni europee. In particolare il governo italiano vuole si verifichi la veridicità delle informazioni di questi giorni circa eventuali attività di violazione della privacy. Da parte statunitense, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, è stato riscontrato un atteggiamento cooperativo ed è stato ribadito che l'amministrazione Usa sta ponendo la questione sotto riesame. Intanto le minacce proverrebbero anche da un'altra direzione. Come spiega l'Espresso, l'Italia non è stata soltanto nel mirino del sistema Prism. Con un programma parallelo e convergente chiamato Tempora, anche l'intelligence britannica ha spiato i cavi di fibre ottiche che trasportano telefonate, mail e traffico internet del nostro paese. La reazione del consiglio europeo -  Il Datagate ha padroneggiato sulla prima giornata del vertice europeo. Sono tutti d’accordo nel chiedere spiegazioni agli Usa, ma sono Francia e Germania a passare all’azione. Mentre la Gran Bretagna frena sui tempi che porteranno all’approvazione del pacchetto legislativo sulla protezione dati.