Senza vergogna
Matteo Salvini, l'attacco dell'Unione africana: "Ritiri la frase con cui paragona gli immigrati a schiavi"
Non solo permettono che ogni anno milioni di loro concittadini invadano l'Europa. Si lamentano anche. Forse per la coda di paglia di non sapere/potere/volere dare condizioni di vita migliori ai loro cittadini. Fatto sta che l'Unione africana, un magna-magna internazionale simile per intenzioni all'Unione europea, ha emesso una nota ufficiale in cui chiede al ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini di "ritirare la dichiarazione con la quale ha paragonato gli immigrati africani a schiavi". La frase di Salvini era riferita al fatto che una immigrazione indiscriminata produce fenomeni di schiavismo come quelli che esistono, ad esempio, nel sud Italia, dove i braccianti con la pelle scura vengono trattati come bestie e pagati pochi euro la giornata per raccogliere pomodori, uva e quant'altro. Ma questo, probabilmente, i magna-magna africani nemmeno lo sanno e nemmeno lo capiscono. O preferiscono non saperlo. La nota prosegue poi con toni qualsi esilaranti: "Nell'interesse di un impegno costruttivo sul dibattito sulla migrazione fra i due continenti (fra i due continenti? Ma se arrivano tutti e solo qui mentre nessun europeo si sognerebbe di trasferirsi là, ndr), l'Unione africana chiede al vice primo ministro italiano di ritirare la sua dichiarazione sprezzante sui migranti africani. È opinione dell'Unione africana che gli insulti non risolveranno le sfide della migrazione che Africa ed Europa affrontano (veramente, fin qui, le affrontiamo solo noi, ndr)", aggiunge il testo. Leggi anche: La nefandezza islamica coperta dai signori dell'Onu Il riferimento è al vertice ministeriale Ue del 14 settembre a Vienna, e in particolare alle dichiarazioni da cui è scaturito il battibecco fra Salvini e il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn, ripreso in un video diffuso venerdì sera su Facebook dal vice premier. Nel corso del summit, Salvini a un certo punto aveva detto che l'Italia non ha "l'esigenza di avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più"; è su questo che era cominciato il botta e risposta con Asselborn, il quale ha perso le staffe concludendo con l'esclamazione "merde alors". All'indomani del summit, l'ufficio stampa di Salvini aveva chiarito le dichiarazioni del ministro, smentendo che avesse definito schiavi i migranti: "È necessario smentire seccamente alcune ricostruzioni della stampa internazionale, secondo le quali il ministro Salvini avrebbe definito 'schiavi' gli immigrati africani. Come è facilmente verificabile dai numerosi video e dalle dichiarazioni del ministro - affermava l'ufficio stampa - Salvini non ha mai insultato gli africani, ma anzi ha censurato l'idea di farli arrivare in Europa per costringerli a lavorare e/o a vivere in condizioni così degradate da ricordare, appunto, la schiavitù". Leggi anche: Immigrati, 184 sbarcati a Lampedusa? Come li rimanda a casa loro