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"Vittima non reagì", 'branco' assolto da accusa di stupro
Madrid, 26 apr. (AdnKronos) - Proteste in Spagna dopo la sentenza per lo stupro di gruppo nei confronti di una giovane madrilena durante la festa di San Fermin a Pamplona nel 2016. Il tribunale della Navarra ha infatti condannato oggi a 9 anni di carcere, invece dei 20 chiesti dall'accusa, i 5 giovani sivigliani coinvolti nell'aggressione, perché riconosciuti colpevoli solo di 'abuso' e non di 'stupro', in assenza di violenza palese. La vicenda aveva scioccato tutta la Spagna e la sentenza di oggi ha provocato la protesta di decine di manifestanti che si sono riuniti davanti alla sede del tribunale. "È uno stupro, non un abuso", "vergogna" hanno urlato i manifestanti. Raduni sono stati convocati a Madrid, Barcellona, Siviglia, Alicante e in un'altra dozzina di altre città spagnole contro il verdetto e a sostegno della 18enne. Sia i legali della giovane che degli imputato hanno dichiarato che si appelleranno contro il verdetto. I ragazzi, che sono detenuti dal 2016, sono stati anche condannati a pagare alla vittima 50.000 euro di risarcimento. Secondo la legge spagnola, l'accusa di abuso sessuale differisce dallo stupro in quanto non implica violenza o intimidazione. Secondo un rapporto della polizia, i ragazzi - che appartenevano a un gruppo WhatsApp chiamato 'La manada' (il branco) - hanno portato la 18enne nell'androne di una casa, dove hanno avuto rapporti sessuali con lei. Alcuni di loro hanno fatto dei video con i telefonini, sette in tutto per un totale di 96 secondi. Nei filmati, si legge nel rapporto, si vede la vittima che non si dibatte e mantiene un atteggiamento "passivo o neutro", tenendo gli occhi chiusi in ogni momento. Anche i cinque accusati si sono difesi sostenendo che era consenziente. La corte ha quindi preso atto dell'assenza di violenza e ha condannato i cinque giovani 'solo' per 'abuso' e non 'aggressione' sessuale. "Se non lotti contro 5 bruti non ti stanno violentando: vergogna e schifo" ha protestato su twitter il leader di Podemos Pablo Iglesias.