Caso diplomatico

Guerra, a Pechino rissa tra agenti della sicurezza per la valigetta nucleare di Trump

Matteo Legnani

Si  è sfiorata la rissa tra gli agenti del Secret Service al seguito di  Donald Trump e gli addetti alla sicurezza cinesi che presidiavano  l’ingresso della Grande Sala del Popolo, dove il presidente Usa era  atteso insieme al presidente cinese Xi Jinping. Era il 9 novembre a pechino, ma la notizia è stata diffusa solo oggi. Oggetto del  contendere, rivela Axios a oltre tre mesi dalla visita di Trump in  Cina, la cosiddetta «nuclear football», la valigetta che contiene gli  strumenti necessari ad autorizzare un attacco nucleare. L’addetto militare che porta con sé la valigetta e segue in ogni  istante (insieme ad un medico) il presidente Usa, secondo la  ricostruzione venne bloccato all’ingresso della Sala dagli addetti  cinesi. Vista la situazione, un funzionario Usa corse ad avvertire il  capo dello staff della Casa Bianca, John Kelly, che si trovava poco  distante. Kelly accorse ed ordinò ai funzionari Usa di procedere  spediti e di non curarsi delle rimostranze degli addetti alla  sicurezza cinesi. È a quel punto, secondo la ricostruzione, che un agente cinese  afferrò Kelly per un braccio e il capo dello staff della Casa Bianca  scansò con forza la mano dell’addetto cinese. Abbastanza per far  scattare un agente del secret service, che mise al tappetto il collega cinese. Il tutto, durò pochi istanti, sufficienti però per creare un  potenziale incidente diplomatico, messo poi a tacere dai rispettivi  staff. Secondo quanto scrive Axios, i cinesi, che in seguito si sono  scusati per il malinteso, non ebbero in alcun istante il possesso della valigetta nucleare Usa. Leggi anche: I dettagli agghiaccianti: così il presidente USA può dare il via alla guerra nucleare