Verso l'apocalisse
Corea del Nord, il tragico errore dei servizi segreti Usa: "Sui missili nucleari di Kim abbiamo sbagliato"
Sulla Corea del Nord e sul regime di Kim Jong-un, i servizi segreti americani sono costretti a fare mea culpa. Almeno secondo l'autorevolissimo New York Times, secondo il quale l'intelligence a stelle e strisce ha riconosciuto di aver significativamente sottovalutato le capacità di Pyongyang per quel che concerne il piano di sviluppo nucleare. Il punto è che le strutture di intercettazione avevano informato Donald Trump, all'inizio del suo mandato, che il processo di creazione di missili in grado di raggiungere il territorio Usa avrebbe richiesto almeno quattro armi. Previsioni, però, clamorosamente errate e smentite dai fatti. Leggi anche: Corea, la guerra sotterranea nei tunnel di Kim Jong-un Già sei mesi dopo l'insediamento di The Donald, infatti, la Corea ha condotto il celebre test con la bomba H, con una carica 15 volte più potente rispetto all'atomica che rase al suolo Hiroshima. Ma non solo: Kim Jong-un ha dimostrato di essere in grado di raggiungere con i suoi vettori l'isola di Guam, dunque la costa occidentale del Paese e, infine, Washington. I servizi segreti, secondo il NYT, non avevano tenuto in considerazione la possibilità che Pyongyang, per il programma missilistico, potesse ricorrere ai mercati esteri: si ipotizzava che i tempi di sviluppo fossero comparabili a quelli dell'Urss ai tempi della guerra fredda.