Pericolo nei cieli

Corea del Nord, il lancio dei missili e i rischi per l'aviazione civile

Eliana Giusto

L'equipaggio di un volo Cathay Pacific ha annunciato di essere stato sfiorato dal missile lanciato da Kim Jong Un il 29 novembre. I piloti dei voli Korean Air San Francisco-Incheon e Los Angeles-Incheon hanno visto il lancio. Questo è l'ottavo razzo dell'anno della Corea del Nord che cade vicino alle cosiddette autostrade dei cieli dove passano le rotte dei jet (circa una sessantina al giorno che collegano Europa e Giappone trasportando 11 mila civili).  Gli Stati Uniti hanno già vietato alle compagnie americane di entrare nello spazio aereo nordcoreano, riporta il Corriere della Sera, e anche Air France già ad agosto ha allargato la no-fly zone anche a ridosso del territorio del regime dopo che un suo jet era passato non molto lontano dal rientro di uno dei razzi di Kim. "La porzione occidentale dello spazio aereo del Giappone è diventata una zona a rischio per i velivoli a causa delle traiettorie dei missili dalla Corea del Nord", spiega la società Flight Service Bureau. In teoria Pyongyang lancia i missili quando sa che non incorrono nel pericolo di abbattere dei velivoli civili ma il problema è la traiettoria di rientro: il missile balistico infatti potrebbe finire per travolgere un aereo oppure, una volta esploso in aria, i suoi detriti possono colpire le fusoliere e i motori dei voli commerciali e civili.