Venti di guerra

Corea del Nord, il terrificante asso di Kim Jong-un: "La mia preziosa spada nucleare"

Andrea Tempestini

Ogni giorno, tra Corea del Nord e Stati Uniti, una nuova provocazione. Ora è il turno del regime comunista, che azzanna tramite un commento sul quotidiano Rodong Sinmun. Un editoriale di regime con cui si punta il dito contro l'alleanza tra Corea del Sud e Usa, definita un'invasione: "Il trattato di difesa reciproca della Corea del Sud-Usa è un documento aggressivo e traditore, il cui nocciolo è mantenere le forze di aggressione statunitensi nella Corea del Sud e nelle sue vicinanze per un periodo indefinito, mettere l’esercito di burattini sudcoreani sotto il loro stretto controllo e far fronte alla situazione sulla penisola coreana attraverso un’operazione militare congiunta - si legge sul quotidiano -. È il simbolo dell'occupazione militare statunitense della Corea del Sud e il giogo della dominazione coloniale (...). Il popolo sudcoreano non può sbarazzarsi delle miserie e delle sofferenze e l’intera nazione non può eludere la tragedia della divisione e del disastro nucleare, finché l’occupazione militare e la dominazione degli Stati Uniti sulla Corea del Sud, che sono durati per più di sette decenni, continuano". Per approfondire leggi anche: Il missile di Kim Jong-un che può colpire gli Stati Uniti E ancora, poche ore fa è tornato a parlare direttamente Kim Jong-un, il dittatore pazzo, il quale ha definito il programma di armi nucleari del suo paese una "spada preziosa" che lo proteggerà dall'invasione a stelle e strisce. Secondo l'agenzia Kcn, Kim ha affermato, rivolgendosi al Comitato centrale del Partito dei lavoratori, che le armi nucleari erano "un “potente deterrente” in grado di garantire la sovranità della Corea del Nord contro ciò che il dittatore ha bollato come "prolungate minacce nucleari degli Stati Uniti". Ma non è tutto. Sempre Kim Jong-un, nel corso del medesimo intervento, per la prima volta ha ammesso che lo stallo tra Pyongyang, Washington, Corea del Sud, Giappone e altri Paesi sulla vicenda delle armi nucleari è "una complicata situazione internazionale". La proverbiale scoperta dell'acqua calda.