Il dibattito
Siria, la Russia rilancia: "Prove di uso gas non ci convincono"
L'America tentenna, la Russia prende la palla al balzo e rincara la dose. Le parole di Barack Obama, pronunciate il 31 agosto dalla Casa Bianca, hanno ridimensionato la posizione statunitense rispetto a un ipotetico attacco in Siria. Il presidente aveva affermato che qualsiasi decisione sarà presa solo con l'appoggio e il voto del Congresso americano. Un passo indietro di cui ha approfittato Mosca per rilanciare i dubbi sull'uso del gas nervino da parte del regime di Bashar Assad. "Quello che ci hanno mostrato in precedenza e più di recente i nostri partner americani, come pure quelli britannici e francesi, non ci convince assolutamente", queste le parole del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov sui rilevamenti effettuati degli ispettori Onu in Siria. "Ci hanno mostrato alcuni materiali che non contengono nulla di specifico e che non ci convincono", ha ribadito Lavrov parlando davanti agli studenti dell'Università moscovita 'Mgimo'. "Non ci sono né mappe geografiche né nomi né alcuna prova che che i campioni siano stati prelevati da professionisti", ha proseguito il ministro, "e neppure contenevano alcun commento sul fatto che molti esperti hanno messo in forte dubbio i video che girano su Internet". La Cina - Alla Russia si aggiunge la voce della Cina: "Siamo per soluzioni diplomatiche", fanno sapere dal paese del sollevante, suggerendo a Obama di di non intraprendere "soluzioni unilaterali". Intanto però la Russia, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa interfax, ha inviato una nave da ricognizione della sua flotta del Mar nero verso la Siria. La nave ssv-201 priazovye dell'intelligence russa ha mollato ieri sera le cime dal porto di Sebastopoli, in Ucraina, per "un servizio militare nel Mediterraneo orientale". Le conseguenze di un attacco da parte degli Usa potrebbe intanto portare all'ulteriore rinvio di una conferenza di pace tra i "grandi" del globo. "L'invito resta valido per una visita di Obama in Russia", ha precisato il ministro degli Esteri russo, resta da vedere quali saranno le prossime decisioni della White House sulla situazione siriana. L'Italia - Il ministro della Difesa italiano, Mario Mauro, accoglie con favore la pausa che Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia si sono presi per un eventuale intervento armato in Siria. Lo ha detto a Torino a margine del 39mo Congresso della Commissione internazionale di Storia Militare. "Gli interventi finalizzati a ottenere la pace - ha aggiunto il ministro Mauro - sono la strada maestra, perché attraverso il tempo di contenimento dei conflitti la pace venga raggiunta. Quando possono scatenare rimedi peggiori del male, vanno compresi e quindi impediti. Il caso Siria a quale delle due categorie appartiene? Credo che la pausa di riflessione che i parlamenti britannico, quello francese e il congresso americano si sono presi voglia definire esattamente questo".