Egitto nel caos
Arrestato il capo dei Fratelli MusulmaniIl Faraone Mubarak torna libero
Mohamed Badie, guida suprema dei Fratelli Musulmani, è stato arrestato al Cairo nella notte. Lo hanno annunciato le tv egiziane, mostrando le immagini del leader della Fratellanza egiziana dopo l'arresto. Nel blitz è finito in manette anche Youssef Talaat, portavoce dell'Alleanza nazionale per la difesa della legittimità, raggruppamento delle formazioni che sostengono il presidente deposto Mohamed Morsi. L'arresto di Badie è avvenuto in un appartamento nei pressi della piazza Rabia al-Adawiya, teatro delle manifestazioni pro-Morsi, molte delle quali sono state represse nel sangue. guarda il video su Libero tv In manette anche il capo di Hamas - Contro la guida della Fratellanza era stato spiccato un mandato d'arresto per incitazione alla violenza contro le forze di sicurezza e le istituzioni dello stato. Il 25 luglio aveva definito la destituzione di Morsi da parte dei militari come "un atto più grave della distruzione della Kaaba (il luogo più sacro per l'Islam, alla Mecca, ndr), pietra per pietra". Nell'appartamento in cui Badie è stato arrestato si trovavano altre tre persone, tra le quali due donne e Youssef Taalat, portavoce dei Fratelli Musulmani. Il capo del movimento islamista -riferisce El Watan- possedeva una certa somma di denaro in valuta straniera, diversi telefoni cellulari e almeno due personal computer. Lo stesso quotidiano riporta anche che una delle quattro persone è un capo di Hamas. Tentato suicidio Morsi - Circolano in Egitto voci - già riprese dai social network - sul tentativo di suicidio con un coltello del presidente egiziano deposto Mohamed Morsi in carcere, secondo le quali sarebbe stato salvato nella notte dai militari. Immediata la smentita dei Fratelli Musulmani secondo cui "si sta preparando l'omicidio di Morsi in prigione". "Un vero musulmano non si suicida", aggiungono. Torna il Faraone - Intanto entro 48 ore potrebbe essere libero l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Lo ha reso noto uno dei suoi avvocati precisando che Mubarak, prosciolto dalla maggior parte dei capi di imputazione a suo carico, riavrà anche il suo grado di generale. Intanto i sostenitori pro-Morsi continuano a programmare nuove manifestazioni al Cairo, mentre al loro deposto presidente arriva un'ulteriore condanna: altri 30 giorni di carcere per "incitamento alla violenza". Domani l'Unione Europea, in una riunione di emergenza dei ministri degli Esteri, deciderà eventuali sanzioni ai danni del Paese africano. Tra le misure allo studio c'è anche l'embargo delle armi. Indipendentemente dalle decisioni sulla sorte degli aiuti europei, subentreranno i paesi del Golfo, chiamati a raccolta dall'Arabia Saudita per compensare eventuali tagli ai fondi. E, nonostante le centinaia di vittime dallo sgombero dei due accampamenti di piazza Nahda e piazza Rabaa, avvenuto nei giorni scorsi, il ministro degli esteri egiziano Fahmy, in visita di Stato in Sudan, assicura che l'Egitto, nonostante il grave momento di crisi, "è sulla strada giusta".