Esteri

Egitto, esercito sgombera moschea Governo: la Fratellanza va sciolta

Il Cairo, 17 ago. (Adnkronos) - Sgomberata la moschea al-Fatha del Cairo, dove erano asserragliati decine di islamici sostenitori del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi. L’edificio religioso è stato liberato, dopo uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza. Molti degli occupanti sono stati arrestati. Poco prima due giornalisti occidentali erano stati aggrediti dalla folla, riunita davanti alla moschea. Secondo ‘al-Jazeera’ si sarebbe trattato di Matt Bradley del ‘Wall Street Journal’ e Alastair Beach dell’‘Independent’ che per motivi precauzionali sono stati aiutati da alcuni militari e fatti salire su un blindato. È stata ancora una giornata di sangue quindi quella di oggi in Egitto, dopo il ‘venerdì della rabbia’. Oltre mille sostenitori dei Fratelli Musulmani sono stati arrestati dalla polizia. “Il numero degli elementi dei Fratelli Musulmani arrestati è arrivato a 1.004” ha riferito, secondo quanto riportato da Sky News, il ministero dell’Interno, precisando che 558 sono stati fermati al Cairo e che tra di loro si trovavano anche cittadini di nazionalità siriana, pakistana e afghana. Dal governo del Cairo si tenta anche un bilancio delle vittime nelle ultime ore. Sarebbero 173 i morti di cui 95 solo nel centro della città, mentre tra le forze di sicurezza si contano 57 vittime. Una violenza che non si ferma. Colpi d'arma da fuoco, riporta ‘al Arabiya’, sono stati sparati contro un commissariato di polizia nel quartiere di Asbakia nel centro del Cairo. Mentre un’esplosione ha danneggiato la facciata del consolato egiziano a Bengasi nella Libia orientale. Sul fronte della cronaca politica, il premier egiziano Hazem el-Beblawi ha proposto lo scioglimento dei Fratelli Musulmani e l’idea è ora “valutata” dall’esecutivo. Anche perché, aggiunge il premier, non c’è spazio per la riconciliazione con “chi ha le mani sporche di sangue”. L’ambasciata italiana al Cairo consiglia “a chi si trova nelle città oggetto di scontri di non uscire dalle proprie abitazioni ed evitare gli assembramenti, mentre a chi si trova in vacanza di non uscire dalle strutture alberghiere”. “In tutti i casi, è necessaria la massima prudenza” dice all’Adnkronos l’ambasciatore d'Italia in Egitto, Maurizio Massari, ricordando che “in questi giorni, stiamo ricevendo molte richieste da parte di cittadini italiani che vivono in Egitto o che si trovano qui per turismo”. La sede diplomatica, ha precisato Massari, “risponde h24 ai numeri di emergenza ed ha attivato un servizio via sms”. La situazione, ha concluso, “rimane infatti molto fluida e sono state annunciate nuove manifestazioni nei prossimi giorni. L’ambasciata continua a seguire l’evolversi della situazione e a monitorare la presenza di italiani in Egitto, che ad oggi risultano essere intorno ai ventimila fra turisti e residenti”. Intanto è stato reso noto che il ministro degli Esteri Emma Bonino riferirà il 27 agosto alle 11, a palazzo Madama, sulla situazione in Egitto, alle commissioni Esteri riunite di Senato e Camera. Il via libera all'audizione è arrivato dal presidente del Senato Piero Grasso. A lanciare poi un appello perché si tuteli il patrimonio archeologico è lo scrittore e archeologo Valerio Massimo Manfredi. “Abbiamo visto che quando collassano le istituzioni può accadere di tutto: dal Museo di Bagdad furono portati via importanti reperti, solo in parte recuperati più tardi - dice all'Adnkronos -. Ed anche il Museo Egizio del Cairo, in occasione di passati disordini, subì delle perdite". "Salvate il vostro passato che è parte della vostra anima - conclude Manfredi -. Il vostro passato, le sue testimonianze, sono fondamentali per voi, anche come risorsa economica, ed essenziali per l'intera umanità. Un valore da preservare". Il museo egizio a piazza Tahrir al Cairo e le piramidi a Giza sono rimasti chiusi al pubblico oggi per il secondo giorno consecutivo. Per Hamza Roberto Piccardo, responsabile dipartimento informazione dell'Unione comunità islamiche in Italia (Ucoii) si tratta di "una battaglia per la democrazia”. “Noi speriamo con tutto il cuore che tutto questo sangue di musulmani, di arabi e di tutti i popoli coinvolti porti alla certezza del rispetto del diritto della democrazia – dice all’Adnkronos -. Sono le minoranze, e ne sono consapevoli, a fare la storia nel mondo". "Sono indignato per la totale assenza dell'Occidente", dice all'Adnkronos l'ex ministro degli Esteri e della Difesa Antonio Martino, ma "ottimista" sulla possibilità che la presenza dei militari possa restituire stabilità al Paese. "Sono indignato -afferma- per la totale assenza dell'Occidente, non solo dell'Europa (un'assenza alla quale siamo abituati), ma anche degli Stati Uniti. E' una vicenda di una importanza enorme che si sta sviluppando praticamente alle nostre porte di casa". Una situazione "triste" che desta "sconcerto". Lotfy Elhoseny Mohamed, nato in Egitto, vive a Roma da oltre 40 anni e, oltre a essere segretario generale della comunità egiziana nel Lazio, è anche responsabile del centro culturale islamico di Ostia. Ex imprenditore, ora in pensione, alle ultime elezioni amministrative si è anche candidato con la lista civica 'Cittadini x Roma', a sostegno dell'ex sindaco Gianni Alemanno. Di fronte alle notizie e alle immagini che arrivano dall'Egitto si dice "senza parole": "E' triste, non pensavo che ci fossero egiziani in grado di fare cose del genere all'Egitto - spiega all'Adnkronos - mai avrei pensato che un egiziano potesse dare fuoco a moschee, chiese, commissariati di polizia". "Stanno sparando alla gente. E' una cosa triste, non credo che questi siano veri egiziani".