Il caso

Caso Datagate, Edward Snowden lascia l'areoporto di Mosca La rabbia degli Usa

Francesca Canelli

Edward Snowden ha lasciato l'areoporto di Mosca, dove era bloccato dal 23 giugno. La talpa del Datagate ha ricevuto i documenti necessari dalle autorità russe, attraverso il suo legale, e ha così abbandonato lo Sheremetevo con lo stato di rifugiato politico. "In questo momento, non posso dire dove si trova precisamente, si tratta di una questione di sicurezza", ha aggiunto Kucherna. Solo ieri era stata messa in discussione la richiesta di asilo dell'americano. Snowden aveva infatti disatteso la richiesta di Vladimir Putin di smetterla di danneggiare gli Usa, rivelando l'esistenza di un ulteriore sistema pervasivo di sorveglianza di tutto il traffico web, email e siti visitati, della National Security Agency. Il sistema si chiama "Xkeyscore" e consente agli 007 elettronici, scrive Glenn Greenwald - il 'megafono' di Snowden - sul Guardian, di penetrare nei database di mortori di ricerca e servizi email per ricostruire e verificare tutta l'attivita' su internet di ogni singolo individuo, consentendo di delinearne un profilo completo della sua 'storia web' dalla prima volta che si e' affacciato su Internet. La rabbia USA -  La reazione della Casa Bianca non si è fatta attendere: il portavoce Jay Carney ha fatto sapere che sono "estremamente delusi dalla scelta russa". "Ed Snowden non è nè un informatore, nè un dissidente, ma è imputato di gravi crimini -  ha spiegato il portavoce - La scelta russa non ha alcuna giustificazione". Sottolineando che la mossa «mette a repentaglio la lunga storia di collaborazione tra i due Paesi nel campo dell'attuazione della legge e dell'ordine.