Iran, uccide otto persone

Albina Perri

L’assassino di otto persone se la caverà con 90mila euro di multa. Non è fantascienza, è Iran. Hassan, questo il nome dell’uomo secondo il quotidiano Etemad, ha ucciso per motivi d’onore e dunque se la caverà: in Iran generalmente l’omicidio è punito con l’impiccagione, ma non in questo caso. Hassan, è stato riconosciuto colpevole di avere ucciso quattro anni fa la figlia, di nome Mehri, un giovane immigrato afghano che la ragazza aveva sposato contro la volontà del padre e sei membri della famiglia dello sposo, dopo averli attirati in una trappola, invitandoli a casa sua fingendo di volere una rappacificazione. Per l’omicidio della figlia però non ci sono problemi: la legge islamica infatti il padre e il nonno paterno sono considerati proprietari della vita di figli e nipoti, e quindi non possono essere condannati a morte se li uccidono. Quanto alle altre sette vittime, alcuni loro parenti hanno accettato il risarcimento offerto loro e hanno concesso il perdono, che ha consentito al colpevole di salvarsi dalla forca. Un capitolo violento della cultura iraniana che richiama alcuni episodi precedenti: l’anno scorso un iraniano di nome Sharif portò la figlia nel deserto e con l’aiuto di alcuni amici la lapidò. “Mia figlia usciva spesso e rientrava tardi – aveva spiegato l’uomo - non potevo sopportare che offendesse così l’onore della famiglia”. E poi aveva concluso: “In macchina aveva lo sguardo terrorizzato. Credo che avesse capito cosa l’attendeva. Durante la lapidazione gridava, chiedeva pietà. Ma io non avevo scelta”.