Dopo l'attentato

Fonti dell'intelligence giordana:"Assad è morto stanotte"

Lucia Esposito

di Leonardo Piccini Fonti di intelligence giordane e della resistenza siriana vicina al capo dell'opposizione, Ahmed Moaz al Khatib, danno ormai per certa la morte di Bashar Assad, presidente della Siria. Secondo quanto ha appreso Libero dalle stesse fonti, il decesso sarebbe avvenuto stanotte attorno alle 3.30, in un ospedale della capitale, appositamente requisito dalle forze di sicurezza siriane, dopo il gravissimo attentato suicida del 22 marzo scorso, compiuto con un’ auto imbottita di esplosivo lanciata a tutta velocità contro i fedeli radunati in preghiera nella moschea al Imane di Damasco. Nell’attentato, lo ricordiamo, sono morte 49 persone, mentre altri 84 fedeli sarebbero rimasti gravemente feriti. L'attacco è costato la vita anche al più importante immam sunnita, Mohammed Saeed Ramadam al Bouti e a suo nipote, entrambi molto popolari in Siria e molto vicini alla famiglia Assad.  Le testimonianze Secondo quanto riferito dagli insorti, le condizioni del presidente siriano sono apparse fin da subito estremamente gravi: sei uomini della sua scorta sarebbero rimasti uccisi sul colpo, mentre altri quattro sono rimasti feriti in modo molto grave. Il presidente subito dopo l’attentato, sarebbe stato trasportato in un ospedale della capitale immediatamente evacuato dagli altri decenti e sottoposto a due interventi chirurgici. Le condizioni di salute sarebbero però precipitate nelle scorse ore fino alla crisi cardiaca di ieri notte che ne avrebbe causato il decesso. Testimoni riferiscono che per giorni l'ospedale in cui è stato ricoverato Assad, sarebbe stato piantato da mezzi cingolati, da paracadutisti e da elementi dell'Idarat al-Mukhabarat al Jaawiyya, la più importante delle agenzie di intelligence siriane. Le stesse fonti, riferiscono anche la presenza sul posto di Ali Mamluk il capo degli 007 siriani, che oggi si sarebbe dileguato. Sempre in queste ore, numerosi testimoni, riferiscono che la capitale Damasco sarebbe piombata nel caos: tra gli alti dignitari e i politici più importanti del regime di Assad sarebbe iniziato il fuggi-fuggi generale, mentre i famigliari del presidente avrebbero richiesto asilo politico in Iran.