Abu Ghraib, foto di stupri
Ci sono anche fotografie di stupri, tra quelle di Abu Ghraib che il presidente Obama ha preferito censurare. Scattate da soldati, ritraggono commilitoni che violentano prigionieri uomini e donne, con tubi fosforescenti, con cavi, con oggetti di vario tipo. Non solo torture, in quel carcere, dunque. Lo scrive il Daily Telegraph. In un’altra immagine, a una detenuta viene aperta la camicia, per fotografarla a seno nudo. I dettagli sono confermati dal Maggiore Generale Antonio Taguba, il militare a cui è stata affidata l’indagine sulla prigione irachena. Indizi di stupri e abusi erano già inclusi nel suo rapporto datato 2004, ma l’esistenza di tali fotografie non era mai emersa finora. Sono circa duemila, le immagini shock censurate: Obama aveva promesso che le avrebbe pubblicate, ma ad aprile ha cambiato idea. Il generale Taguba è d’accordo con lui: “Sono immagini che mostrano stupri e ogni indecenza. Non penso che mostrarle possa essere utile, se non a livello legale. La conseguenza sarebbe quella di gettare fango sulle nostre truppe, le sole protettrici della nostra politica estera: noi abbiamo bisogno di loro, e dei soldati inglesi impegnati a ricostruire la sicurezza in Afghanistan. Già la sola descrizione delle immagini che vi fornisco dà l’idea di quanto siano orrende”. Anche Obama ha detto che il pericolo di buttare infamia sulle truppe è troppo grande. Si pensava che le immagini fossero simili a quelle diffuse cinque anni fa, con prigionieri portati a spasso coi guinzagli come cani, o fotografati nudi, o in piramidi umane. Obama stesso ha detto che il contenuto è simile, che i protagonisti sono stati tutti identificati e saranno puniti. Intanto è stata resa pubblica la testimonianza di Kasim Mehaddi Hilas, che ha detto: “Ho visto violentare un ragazzino, avrà avuto tra i 15 e i 18 anni. Prima è stato picchiato. L’ho sentito urlare, ho aperto la porta e ho visto un traduttore, in uniforme, che lo stuprava, mentre una soldatessa faceva la foto”.