La lotta al terrore

Raid Us, colpo durissimo allo Stato Islamico: ucciso il vice del Califfo, cosa faceva

Giovanni Ruggiero

L’uccisione di Abdel Rahmane al-Qadouli, il numero 2 dell’Isis, in un raid aereo americano in Siria ostacolerà la capacità operativa dello Stato islamico. Lo ha affermato il segretario alla Difesa americano, Ashton Carter, durante una conferenza stampa congiunta con il capo di Stato Maggiore interforze, Joe Dunford. Il vice di Abu Bakr Al Baghdadi era conosciuto anche come Hajji Imam ed era di origine irachena. Per il capo del Pentagono, l’uccisione di al-Qaduli è un successo importante per le forze che combattono il Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi e si aggiunge ai recenti passi avanti nella strategia contro lo Stato islamico. "Stiamo sistematicamente eliminando il gabinetto dell’Isis", ha sottolineato Carter, ricordando anche Omar al-Shishani, considerato il ministro della Difesa degli jihadisti, colpito a morte in un raid aereo Usa all’inizio del mese. Il colpo messo a segno "ostacolerà la loro capacità di condurre operazioni dentro e fuori l’Iraq e la Siria", ha spiegato, senza specificare se al-Qaduli sia stato ucciso da un drone o in un raid aereo, né tantomeno dove sia stato ucciso. Il dipartimento di Stato aveva offerto una taglia di 7 milioni di dollari per informazioni che portassero a lui. La sua morte, ha aggiunto Carter, è un colpo per le finanze del Califfato, per la "loro capacità di pagare e ingaggiare reclute". Guardando agli attentati avvenuti a Parigi e a Bruxelles, il capo del Pentagono ha sostenuto che non ci sono conferme di legami specifici tra il numero 2 dell’organizzazione e gli attentatori, ma le forze internazionali faranno il loro meglio per eliminare gli jihadisti. Secondo fonti della sicurezza irachene, Al-Qaduli, originario di Mosul, era aveva combattuto in Afghanistan. Nel 2004 si era unito ad al-Qaeda, prima di diventare il luogotenente di Abu Mussab al-Zarqawi, leader dell’organizzazione terroristica in Iraq, ucciso da un drone americano nel 2006. Catturato e imprigionato, al-Qaduli era stato liberato nel 2012 e aveva quindi giurato fedeltà ad al-Baghdadi.