La scoperta
L'arsenale nel covo. Le bombe dei bastardi: i chiodi con gli esplosivi
Si intensificano i raid nelle zone islamiche. È la prima reazione delle autorità belghe agli attacchi terroristici. Si va a colpo sicuro. Nel corso delle perquisizioni compiute a Schaarbeek, la procura federale ha trovato ieri un meccanismo esplosivo contenente anche chiodi, prodotti chimici e una bandiera dello Stato islamico. Schaarbeek è un quartiere di Bruxelles a nord est del centro città, nella direzione dell' aeroporto di Zaventem, e ospita una vasta comunità musulmana e marocchina. Il quartiere è stato circondato durante la giornata da un perimetro di sicurezza mentre la polizia procedeva con numerose perquisizioni. Secondo il procuratore federale, «numerose perquisizioni sono in corso in molti luoghi del paese. Inoltre, vengono ascoltati diversi testimoni». Ancora, ha sottolineato durante la conferenza stampa, le esplosioni che si continuano a sentire all' aeroporto «sono dovute alla attività dei servizi degli artificieri dell' esercito, in seguito alla scoperta di pacchi e valigie sospetti». Ma i sospetti non si limitano alla capitale belga. Ieri la polizia tedesca ha arrestato tre kosovari fermati sull' autostrada tra Monaco e Salisburgo. L' ipotesi è che i tre, provenienti da Bruxelles, appartengano a un gruppo terroristico, anche se al momento non vi sono elementi per affermare che questi arresti siano collegati agli attentati nella capitale belga. Intanto le indagini si estendono a tre cittadini bielorussi, Ivan e Alexei Dobvash e Marat Yunusov, sospettati di avere partecipato alla realizzazione degli attentati odierni a Bruxelles. Yunusov sarebbe originario del Dagestan ed è in possesso della cittadinanza bielorussa e belga. Anche i servizi russi avevano segnalato a febbraio questi tre uomini alle autorità belghe.