Un nuovo fronte

Il virus mortale e le frontiere blindate: l'ultima guerra tra Putin e Stati Uniti

Andrea Tempestini

Il virus Zika arriva in Europa, Italia compresa. Ma i suoi effetti rischiano di minare i già fragili equilibri tra Stati Uniti e Russia. Un caso grottesco, ma tremendamente vero: il virus che arriva dal Sudamerica è stato definito da Vladimir Putin "qualcosa di disgustoso" (rischia di compromettere la salute dei feti, ndr), e sempre lo zar ha aggiunto che "di certo le zanzare non voleranno sull'Oceano, ma le persone infette possono ben farlo e lo stanno facendo, infatti il virus è già apparso in Europa". Dunque l'esplicita richiesta al suo ministro della Salute, Veronica Skvortsova: oltre alla richiesta di stanziare fondi e risorse per la ricerca di un nuovo vaccino, ha insistito di fare molta attenzione nella prevenzione al fatto che Zika arrivi anche in Russia da al di là dell'Oceano. E chi c'è, al di là dell'Oceano? Semplice: gli Usa dell'odiatissimo Barack Obama, che da par suo ha convocato un' apposita riunione alla Casa Bianca con le autorità sanitarie e della sicurezza per fare il punto sul propagarsi del virus. Nel corso del summit, Obama, ha poi chiesto di velocizzare la ricerca per la produzione di un vaccino per prevenire e curare l'infezione. Dunque le autorità sanitarie a stelle e strisce hanno informato il presidente su tempi e modi in cui il virus potrebbe diffondersi nel Paese senza nascondere preoccupazione anche per le eventuali ricadute sul piano economico. E insomma, anche Obama e i suoi vanno alla ricerca di un vaccino, accendendo l'ultima sfida tra Usa e Russia. Una sfida scientifica dal sapor di guerra fredda: Washington contro Mosca, e quest'ultima che blinda le frontiere per evitare il contagio. Gli ingredienti ci sono tutti.