In Oregon

Ylenia, l'ultima beffa per Al Bano e Romina. Perché il killer non sarà processato

Giovanni Ruggiero

Processare l'uomo sospettato dell'omicidio di Ylenia Carrisi sarebbe un costo inutile per la giustizia della Florida. A spiegarlo è l'agente speciale Dennis Haley, l'uomo che, spiega il Giorno, aveva riaperto il caso nel 2012. L'unica certezza del detective è che ad uccidere la giovane ragazza che chiedeva un passaggio per il Nevada era stata uccisa dal pluriassassino Keith Hunter. Era stato lo stesso camionista a ritrovare il corpo della ragazza e denunciare il fatto alla polizia circa un mese dopo l'omicidio. L'uomo è stato poi condannato per gli omicidi di otto donne in cinque anni tra la California, Washington, Wyoming, Florida e Oregon, dove l'omicidio della fidanzata nel '95 lo ha fatto arrestare. Hunter deve scontare sei ergastoli consecutivi. L'omicidio - Quando il detective Haley era riuscito a ottenere un incontro con il killer in carcere, quello non ha voluto collaborare, almeno finché non ha avuto la rassicurazione che non avrebbe rischiato un altro processo. A quel punto l'agente si è fatto raccontare dal killer come ha ucciso quella ragazza, fisicamente simile a Ylenia e con lo stesso nome, Suzanne, usato dalla Carrisi nel suo viaggio negli Stati Uniti. Il camionista ha ammesso di averla violentata, prima di strangolarla con tre lacci di plastica. Quei lacci erano la sua firma omicida. Il test - Dall'Italia sono partiti i profili del Dna di tutti i componenti della famiglia Carrisi. Ci vorranno ancora una ventina di giorni prima che siano completati gli ultimi esami in Texas, dove è stato inviato il cranio della ragazza per le ultime analisi. Se verrà accertato che quel corpo fosse di Ylenia, a quel punto sarebbe possibile riportarlo in Italia.