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Grecia, venduti titoli di Stato per 1,3 miliardi: ripagati 200 milioni di debiti all'Fmi, ma ne servono altri 750

Giulio Bucchi

La Grecia ha venduto titoli di  Stato per 1,138 miliardi di euro e ha rimborsato 200 milioni di euro di prestito al Fondo monetario internazionale. Il tasso di interesse dei buoni del Tesoro è rimasto stabile al 2,97 per cento, invariato rispetto alla vendita di aprile. Il programma mensile di aste dei buoni del Tesoro sono diventati una fonte di finanziamento per la Grecia per coprire le esigenze di finanziamento negli ultimi otto mesi. Ma non sono sufficienti per risolvere la carenza di liquidità di Atene. Il Governo greco il 12 maggio deve rimborsare un altro prestito di 750 milioni di euro al Fmi. Inoltre, a maggio il governo ha bisogno di liquidità per pagare le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici. Funzionari del governo hanno ammesso che le casse dello Stato sono vuote. La minaccia di Schaeuble - "Dobbiamo continuare ad aiutare la Grecia, ma questi accordi devono avere un senso", ha intanto incalzato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, secondo i quale "né la troika, né l'Europa, né la Germania sono da rimproverare per i problemi della Grecia". Fonti vicine ai negoziatori riferiscono che anche se Atene e istituzioni europee non riusciranno a raggiungere un accordo entro lunedì prossimo per lo sblocco della tranche da 7,2 miliardi di aiuti, l'Eurogruppo prenderà atto quel giorno dei progressi effettuati e potrebbe anche farlo con una dichiarazione scritta. I colloqui del cosiddetto "gruppo di Bruxelles", ovvero i rappresentanti del governo greco e quelli delle istituzioni (Ue, Bce, Fmi e fondo salvastati Efsf) continuano. Un primo accordo sarebbe già stato raggiunto su temi come la riforma dell'Iva, il piano di privatizzazioni e la riforma del settore dell’energia, mentre le posizioni restano distanti sul sistema delle pensioni e sulla riforma del mercato del lavoro. Quanto alla dura presa di posizione del Fondo monetario, che secondo indiscrezioni di stampa insisterebbe sulla necessità di un taglio del debito e sarebbe più dura degli altri interlocutori sul tema delle pensioni, da Bruxelles si fa sapere che "la posizione dell'Ue è molto in linea con quella della Bce".