Il fenomeno tedesco

Pegida di Bachmann sfida la Merkel e l'Ue: "Identitari, non nazisti"

Giulio Bucchi

"I loro cuori sono freddi, pieni di odio e di pregiudizio". Angela Merkel non va per il sottile descrivendo pubblicamente Pegida (Patriotische Europaer Gegen die Islamisierung des Abendlandes, Patrioti contro l'islamizzazione dell'Occidente), formazione politica che dallo scorso ottobre riempie le piazze di Dresda. Una realtà fortemente identitaria e soprattutto tedesca fino all'osso. Nazi? No grazie - Le paure della Merkel hanno un sapore a primo acchito revanchista, legate all'idea di un pericoloso ritorno di fiamma di un nazismo alimentato dagli effetti della crisi e dell'immigrazione senza controllo. Ma loro no: i supporters di Pegida rifiutano ogni legame col passato (e col presente) hitleriano. I neonazi non sono ben accetti nel movimento nato sui socials e promosso da Lutz Bachmann, "anema e core" di Pegida. Movimento di popolo - "Siamo cittadini tedeschi. Noi, il popolo. Fuori gli stranieri criminali", grida Pegida nelle strade di Dresda che, se proprio deve guardare al passato, volge lo sguardo a quel 1989 che assistette ad una mobilitazione di massa nei territori dell' ex Ddr per chiedere libertà e riforme. Nessuna adunata stile Norimberga, perché parlare di identità, lotta alla immigrazione clandestina e a politiche troppo tolleranti verso minoranze e meno sensibile ai problemi dei tedeschi (200 mila richieste di asilo nel 2014, ndr) non c'entra con il razzismo. Bachmann raccoglie e coinvolge migliaia di disoccupati, pensionati, piccoli imprenditori delusi dalle istituzioni, privi di orientamento ideologico e animati dal desiderio di riscoprire una Germania finalmente attenta alle esigenze del suo popolo, provato da una lunga crisi economica. Tra Grillo e Salvini - Cos'è Pegida? Il modus di sviluppo e di radicamento (blog, social, etc) può ricordare gli albori del M5S, cosi come l'apartiticità e il coinvolgimento popolare non possono non riportare la mente ai celebri "Vaffa Day" di Beppe Grillo. La natura identitaria, sovranista e il motto "prima i tedeschi" sono invece elementi comuni con la nuova Lega proposta da Salvini che, abbandonate le velleità secessioniste, si pone oggi come riferimento a quegli italiani, al nord e al sud, che non si riconoscono nell'Ue e nelle sue linee guida in materia economica, sociale e di accoglienza. Nazisti dal cuore freddo? Grillini e leghisti non ci sembrano affatto le SA di Ernest Rohm, cosi come i cartelli e gli striscioni di Pegida con la svastica gettata nel secchio pongono automaticamente gli identitari tedeschi su posizioni molto lontane da quelle di Hess, Goebbles e Himmler. Chi è allora il "Popolo di Dresda"? Una interessate definizione la dà Marzio Brusini su HuffigtonPost, in un articolo del 30 dicembre: "Più che ad Adolf Hitler, Pegida sembra rapportarsi a Oriana Fallaci e alla sua difesa delle radici giudaico-cristiane dell'Europa". Ma tre mesi sono pochi per giudicare e solo il tempo potrà permetterci di formulare un giudizio più chiaro e nitido su questa esperienza. Il fatto, però che la Merkel ne abbia parlato in pubblico e con toni piuttosto duri dimostra, forse, che Pegida sia tutt'altro che un fuoco di paglia della scena politica tedesca. di Marco Petrelli @marco_petrelli